Oxford è la migliore, seguita da Zurigo e Cambridge. Sono queste le tre università in cima alla Quacquarelli Symonds World University Rankings, classifica tra le più note al mondo con la Academic Ranking of World Universities e al Times Higher Education World University Rankings, che segnala gli atenei migliori del Vecchio Continente. Il Regno Unito, con 107 università classificate, si conferma il Paese con più eccellenze certificate, seguita da Turchia e Germania rispettivamente con 73 e 53 università classificate. Al quarto posto poi c’è l’Italia, con un numero pari a 51 università davanti alla Francia che ne conta 50. La lista valuta le università sulla base della reputazione internazionale, della quantità e dell’impatto della ricerca prodotta, delle risorse dedicate all’insegnamento, dell’internazionalizzazione e dei risultati occupazionali ed elenca in totale 688 istituzioni in 42 membri del Consiglio d’Europa.

Nel contesto italiano il Politecnico di Milano si conferma nuovamente il migliore ateneo della penisola ottenendo il 47° posto dopo aver migliorato la propria posizione nella stessa classifica degli anni precedenti. Si tratta dell’unica università italiana a figurare fra i primi cinquanta della classifica, mentre la Sapienza, l’Università di Bologna e quella di Padova si posizionano tra le prime cento università. Più in generale, gli ambiti in cui l’Italia eccelle sono quelli della ricerca, la promozione della sostenibilità e l’incoraggiamento dato agli studenti a vivere esperienze di scambio culturale all’estero. A livello nazionale, sono i tre politecnici, Bari, Torino e Milano a spiccare, seguiti dall’Università di Napoli Federico II e dall’Università di Firenze, che completano la classifica degli atenei italiani. Anche se la produttività della ricerca italiana rappresenta un punto di forza, c’è margine di miglioramento in termini di impatto e rilevanza della ricerca prodotta. Riguardo a questo indicatore, solo l’Università Vita-Salute San Raffaele rientra tra le prime cento in Europa.

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