Quando precisamente due anni il fisico italiano, Giorgio Parisi, fu inserito nella Clarivate Citation Laureates era la prima volta per uno scienziato italiano e fu il volano per il Nobel per la Fisica conseguito solo poche settimane dopo. Ora nella lista che viene considerata l’anticamera del premio conferito dall’Accademia di Stoccolma è stato inserito un altro fisico italiano: Federico Capasso. Lo scienziato, diventato cittadino Usa danni, è romano di nascita e di studio ed è attualmente professore all’Università di Harvard. La Clarivate Citation Laureates comprende 23 ricercatori le cui pubblicazioni scientifiche sono fra le più citate al mondo. Dopo il dottorato in Fisica all’Università di Roma Capasso, 74 anni, è entrato nel 1976 nei Bell Laboratories (New Jersey, Usa) dove è stato protagonista di una brillante carriera di scienziato e direttore della ricerca. Dal 2003 è Ordinario di Fisica applicata alla Harvard University e dal 2012 è tra i soci stranieri dell’Accademia Nazionale dei Lincei.

La sua menzione nella lista dei ricercatori più citati e influenti, stilata annualmente dall’Institute for Scientific Information, rappresenta un riconoscimento per la sua “ricerca pionieristica sulla fotonica, sulla plasmonica e sulle metasuperfici, nonché per i contributi all’invenzione e ai miglioramenti del laser a cascata quantica”.
Questi laser si trovano oggi in numerosi laboratori di spettroscopia molecolare e sono uno strumento basilare per il monitoraggio dell’inquinamento, la chimica atmosferica, la diagnostica medica, il controllo di processi industriali e il rilevamento di esplosivi. Federico Capasso insieme ai suoi collaboratori ha costantemente migliorato negli anni la progettazione e il rendimento di questa tecnologia, aprendo la strada a nuovi campi di applicazione.

Interpellato dall’Ansa Capasso si dice soddisfatto per essere entrato nella lista dei ricercatori più citati e influenti al mondo, ma non osa ancora sognare il premio Nobel. “È una bella soddisfazione, perché le citazioni dei propri lavori da parte della comunità scientifica in qualche maniera sono una misura dell’impatto del proprio lavoro”, afferma Capasso. “La formazione scientifica ricevuta a Fisica a Roma, sia nei corsi seguiti che nella tesi con il professor Francesco De Martini, mi ha dato delle ottime basi su cui costruire la mia carriera scientifica, che è poi decollata ai Bell Laboratories dove ho lavorato per 27 anni, grazie a un ambiente scientifico unico ed estremamente stimolante dove scienza di base, applicata e tecnologia si fondevano in maniera creativa e spesso inaspettata”. Dopo questo riconoscimento le aspettative sono molte, ma “è meglio non avere sogni di vincere la lotteria dei Nobel anche per mantenere serenità!”.

Foto da profilo Twitter

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