Aprilia amplia la sua gamma di moto sportive con la RS 457, che porta la casa di Noale in un settore di mercato finora inesplorato. L’obiettivo di questa moto è diventare il nuovo punto di riferimento sia tecnologico sia stilistico dei giovani motociclisti di tutto il mondo, oltre che la nuova entry level del marchio. Grazie alla RS 457, inoltre, Aprilia si apre a mercati completamente nuovi, per andare a intercettare, in tutto il mondo, la domanda crescente di moto facili ma divertenti.

“In questi anni il brand Aprilia sta vivendo un periodo magico di rinnovamento e crescita, sostenuto anche dai continui progressi nel mondo delle corse. Questa moto è un passo in più verso la globalizzazione di un brand che da sempre porta nel suo DNA la perfetta combinazione di tecnologia, divertimento e sguardo al futuro” ha detto Michele Colaninno, ad del Gruppo Piaggio.

La Aprilia RS 457 è nata come un progetto completamente nuovo e diventa l’anello di congiunzione tra la RS 125 e la RS 660. Come quest’ultima ha nei suoi punti di forza la leggerezza – vanta il miglior rapporto peso potenza possibile per una moto guidabile con patente A2 – nella facilità di guida e nella dotazione tecnologica. È pensata per un utilizzo misto strada/pista e per questo i semi manubri sono montati sopra la piastra di sterzo, mentre lo stile riprende gli stilemi della famiglia RS e il faro anteriore full LED ha la stessa firma luminosa delle sorelle di grossa cilindrata.

La strumentazione è composta da uno strumento TFT a colori da 5” e i comandi al manubrio sono retroilluminati. Incastonato nel telaio di alluminio c’è un bicilindrico parallelo fronte marcia raffreddato a liquido con distribuzione a doppio albero a camme e quattro valvole per cilindro, che eroga 35 kW (48 CV) per un peso a secco di 159 kg che diventano 175 col pieno di liquidi.

Grazie al Ride by Wire ci sono tre riding mode che intervengono sull’erogazione di potenza e coppia e sul controllo di trazione (regolabile su tre livelli) e escludibile. A livello telaistico il basamento motore è sfruttato come elemento portante, soluzione mutuata da RS 660, e la ciclistica prevede una forcella con steli da 41 mm regolabile nel precarico. Anche il mono posteriore, che lavora sul forcellone in acciaio, ha la stessa regolazione e l’impianto frenante prevede un disco anteriore da 320 mm, con pinza a 4 pistoncini ad attacco radiale di ByBre e impianto ABS a due canali con doppia mappa di utilizzo, su entrambe le ruote o solo sulla anteriore. Completano il quadro i pneumatici da 110/70 all’anteriore e da 150/60 al posteriore. Il prezzo, infine, dovrebbe restare sotto la soglia dei 7.000 euro.

Articolo Precedente

Audi Q8, la sport utility ammiraglia si rinnova nel segno di design e sportività – FOTO

next