Quello sul salario minimo “è stato un incontro importante, molto importante. Nessuno ha sbattuto la porta in faccia agli altri. Sul salario minimo la presidente del Consiglio ha fatto rilievi solo di merito e noi abbiamo risposto nel merito. Una discussione tra persone adulte. Mi conceda la battuta: sembrava una riunione tra direttori generali dei ministeri perché c’è stata molta tecnica, molto merito e nessuna pregiudiziale ideologica”. Lo ha detto il leader di Azione. La proposta della presidente “è stata questa: ok, voi andate avanti con la vostra battaglia, per parte mia voglio affrontare la questione del salario minimo, sulla quale non ho una pregiudiziale, non come questione singola, ma dentro un provvedimento più ampio di garanzie sulla questione lavoro. E ci ha annunciato che sta facendo preparare dal Cnel un testo con dati ed evidenze, da utilizzare come base di discussione”. Meno entusiasti e più prudenti Nicola Fratoianni (Sinistra italiana) in rappresentanza del gruppo Alleanza Verdi-Sinistra e Riccardo Magi (+Europa). “Ci aspettavamo una novità politica ma non è arrivata, dopo quattro mesi non c’è una proposta alternativa del governo e questo a noi pare un problema, perché il salario minimo risponde alle esigenze di milioni di lavoratori” ha detto Fratoianni. “Dal governo nessuna proposta, la proposta resta solo una, quella delle opposizioni unite. Abbiamo accettato l’invito del presidente Meloni per non lasciare nulla di intentato” ha dichiarato Magi. “La presidente Meloni ha avanzato dei dubbi, noi crediamo di aver risposta: questo strumento è una stampella alla contrattazione, non è uno strumento di cui avere paura“. “Meloni ha proposti di provare ad avviare un percorso celere ma attento per una proposta condivisa su lavoro e salari bassi e rimandato la proposta al Cnel”, ha concluso.

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Salario minimo, Tajani: “Per Forza Italia non è utile fissarlo per legge, va rafforzata la contrattazione collettiva”

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