Continua l’accanimento giudiziario russo nei confronti dell’oppositore Alexei Navalny. Nel processo a porte chiuse all’interno del carcere dove è ancora recluso, a circa 200 chilometri da Mosca, il blogger dissidente è stato ritenuto colpevole di “estremismo” di matrice politica e per questo condannato ad altri 19 anni di reclusione, in linea con le richieste dell’accusa che aveva proposto 20 anni di prigione.

Il dissidente russo tramite i social ha invitato i russi a continuare a “resistere” al Cremlino nonostante la sentenza che ha detto di considerare una “condanna a vita“. “Vogliono spaventare voi, non me, e privarvi della volontà di resistere”, ha scritto su Twitter. “Vi stanno costringendo a consegnare la vostra Russia senza combattere a una banda di traditori, ladri e furfanti che si sono impadroniti del potere. Putin non deve raggiungere il suo obiettivo. Non perdete la volontà di resistere“, ha concluso Navalny.

Un verdetto che ha subito provocato la reazione dell’Unione europea, con il presidente del Consiglio Ue Charles Michel che in un tweet ha scritto: “L’ultimo verdetto dell’ennesimo processo farsa contro Alexei Navalny è inaccettabile. Questa condanna arbitraria è la risposta al suo coraggio di parlare criticamente contro il regime del Cremlino. Ribadisco l’appello dell’Ue per il rilascio immediato e incondizionato di Navalny”. Anche l’Alto rappresentante per la Politica estera dell’Ue, Josep Borrell, ha ribadito che “l’Unione europea condanna fermamente la sentenza odierna contro il politico dell’opposizione russa, Alexei Navalny. L’Ue deplora profondamente che le udienze si siano svolte in un ambiente chiuso, inaccessibile alla sua famiglia e agli osservatori, in una colonia penale a regime rigoroso fuori Mosca. Questa è una chiara indicazione che il sistema legale russo continua a essere strumentalizzato contro Navalny e mostra quanto le autorità russe abbiano paura di lui”. Gli Stati Uniti parlano di “conclusione ingiusta a un processo ingiusto” con il portavoce del Dipartimento di Stato Matthew Miller.

Alla vigilia del verdetto, il principale oppositore di Vladimir Putin aveva detto di aspettarsi una sentenza “stalinista” e una condanna pesante. Le autorità russe nel 2021 hanno bollato come “estremiste” sia la rete di uffici di Navalny in Russia sia la Fondazione Anticorruzione dell’oppositore le cui inchieste negli anni passati hanno più volte messo in imbarazzo il Cremlino.

E anche nel suo ultimo intervento di fronte alla corte, Navalny è tornato ad accusare l’establishment russo facendo leva sull’insensatezza dell’invasione dell’Ucraina ordinata da Vladimir Putin: la guerra in Ucraina, ha detto, è “la più stupida e insensata del XXI secolo – ha detto – Non volendo poggiare sulla gamba della coscienza, la mia Russia ha fatto alcuni grandi balzi, spingendo tutti attorno, ma poi è scivolata ed è crollata con fracasso, distruggendo tutto ciò che la circondava. E ora sta sguazzando in una pozzanghera di fango o di sangue, non si capisce, con le ossa rotte e la popolazione povera e derubata, circondata da decine di migliaia di morti della guerra più stupida e insensata del XXI secolo. Certo, prima o poi si rialzerà. E sta a noi determinare su cosa poggerà in futuro”.

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