“Io ho fatto l’opposizione, come Lei sa, per tanti anni. Non ho mai avuto problemi a proporre un dialogo, a dialogare, quando alcune cose le condividevo. Questo fatto, diciamo, di buona parte dell’attuale opposizione per cui qualsiasi cosa tu faccia non va bene niente, è un approccio che io considero sbagliato e che anche non è stato il mio. Voglio dire, votammo il taglio del numero dei parlamentari proposto dall’allora Movimento 5 Stelle senza che nessuno neanche ce lo chiedesse. Così come quando c’era il governo Mario Draghi sull’Ucraina, noi abbiamo, diciamo, aiutato il governo perché era anche la nostra posizione. Quando io vedo un approccio da parte dell’opposizione che non è pregiudiziale – è stato il caso, per esempio, dell’appello che ha fatto Carlo Calenda sul salario minimo – poiché il tema del salario minimo chiaramente io capisco, cioè si figuri se io e noi che abbiamo abbassato di 6 punti il cuneo contributivo per i redditi fino a 35.000 euro e di 7 punti fino a 25.000 euro, si figuri se non è un tema per me sensibile quello di garantire salari adeguati. Ho detto e ribadisco che il dubbio che io ho sul tema del salario minimo per legge in una nazione che ha un’altissima quota di contrattazione sindacale possa diventare un parametro sostitutivo e non aggiuntivo. Siccome è difficile mettere, diciamo, un salario minimo più alto di buona parte di quelli che sono oggi i contratti rischiamo di arrivare a un livellamento verso il basso. Questo è il dubbio che ho”. Lo ha detto a Sky TG24 il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, intervistata a Washington dal direttore del canale all news Giuseppe De Bellis.

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