Le bocciature di primo livello tra i vertici militari russi continuano. Ma se intorno ad alcuni alti gradi si è addensata una nube di mistero e silenzio, ce n’è uno che invece ha scelto di parlare per criticare la decisione presa nei suoi confronti. Come scrive la Cnn, che cita un vocale del protagonista postato su Telegram, il generale Ivan Popov, comandante della 58esima armata impegnata in pesanti combattimenti nella regione di Zaporizhzhia, ha dichiarato di essere stato improvvisamente silurato dal suo incarico dopo aver accusato la leadership del ministero della Difesa di Mosca di aver tradito le sue truppe non fornendo un sostegno sufficiente.

Un atteggiamento, il suo, che nonostante la diversa posizione ricoperta ricorda un po’ quello del capo della Wagner, Yevgeny Prigozhin, che per mesi ha denunciato il mancato invio di munizioni ai suoi uomini e, a suo dire, i tentativi di sabotaggio da parte di quello che è diventato di diritto il suo principale nemico nell’establishment della Federazione: il ministro della Difesa Sergej Shoigu.

Popov è uno degli ufficiali più anziani ad aver preso parte alla campagna di Russia in Ucraina. Il militare ha affermato di aver sollevato interrogativi su “morti e feriti di massa tra i nostri fratelli a causa dell’artiglieria nemica”. La registrazione è stata pubblicata sull’app di messaggistica da Andrey Gurulev, membro del Parlamento russo ed ex vice comandante del distretto militare meridionale.

“Ho anche sollevato una serie di altri problemi e ho espresso tutto al massimo livello in modo franco ed estremamente duro”, ha detto Popov nel messaggio audio. “Non avevo il diritto di mentire, quindi ho delineato tutte le questioni problematiche che esistono oggi nell’esercito in termini di lavoro di combattimento e supporto”. Il ministro della Difesa Shoigu “ha firmato l’ordine e si è sbarazzato di me“, ha detto il generale nella registrazione accusandolo di tradimento.

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