A nulla è servito il trasporto con l’elisoccorso del 118 né i primi tentativi di rianimazione: i medici del Policlinico di Modena non hanno potuto che constatare il decesso del piccolo di 2 anni entrato autonomamente nella piscina di fronte casa e annegato in pochi minuti. La tragedia è avvenuta attorno alle 21,50 di ieri, 3 luglio, nella frazione di Sant’Antonio di Mercadello, comune di Novi di Modena. I carabinieri stanno cercando di ricostruire la dinamica, ma dalle prime ricostruzioni sembra che il bambino sia sfuggito per pochi istanti alla sorveglianza dei genitori, si sia immerso da solo nella piscina annegando nell’acqua prima che il padre potesse accorgersene.

Tra il 2015 e il 2019, i casi di incidenti in acqua registrati in Italia sono stati 2.096, di cui 1.209 fatali, e il 13,9% degli incidenti hanno riguardato la fascia d’età compresa tra zero e 10 anni. L’Osservatorio per una Strategia Nazionale di prevenzione degli annegamenti ed incidenti in acque di balneazione, del Ministero della Salute, ha redatto e diffuso una serie di consigli per cercare di prevenire fatti come questi. Le indicazioni vanno dal recintare le piscine o coprirle con un telo quando non vengono utilizzata, al togliere i giocattoli dall’acqua e iscrivere i bimbi a un corso di nuoto e acquaticità, per quanto è bene ricordare che gli incidenti possono comunque accadere. La regola fondamentale resta sempre quella di sorvegliare costantemente i bambini durante la balneazione, mantenendo sempre il contatto visivo ed uditivo senza lasciarli mai immergere da soli, tenendo presente che fino ai 3 o 4 anni di età un bambino può trovarsi in difficoltà anche in pochi centimetri d’acqua, e che per annegare possono essere sufficienti dai 3 ai 6 minuti.

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