“Non è possibile che una ministra, Daniela Santanchè, attraverso le sue imprese, abbia un debito di 2,7 milioni verso lo Stato. Chiediamo chiarezza, chiediamo a Giorgia Meloni di uscire dal silenzio”. Ad attaccare è la segretaria del Partito democratico, Elly Schlein, a margine della manifestazione sulla Sanità organizzata dalla Cgil a Roma, dopo le rivelazioni della trasmissione Report e gli annunci di querela della stessa Santanché.
Dopo il coro unanime delle opposizioni, con la richiesta di dimissioni rivolto alla ministra del Turismo, “ieri anche tra le forze di maggioranza (Lega e una parte di Forza Italia, ndr) hanno chiesto alla ministra di riferire in aula come stiamo chiedendo noi”, ha continuato Schlein. E ancora: “Ministri in Italia e in Europa si sono dimessi per fatti molto meno gravi di quelli che si stanno profilando. Anche sulle inchieste che parlano del fatto che non abbia pagato i suoi lavoratori, che li abbia licenziati senza il Tfr mentre i membri del cda prendevano lauti compensi, lei compresa. Crediamo – ha aggiunta la segretaria del Pd – che ci sia una enorme questione di opportunità politica. E quindi chiediamo al più presto di riferire”. Rispetto all’ipotesi – già evocata da Angelo Bonelli di Alleanza Verdi Sinistra – di una mozione di sfiducia individuale da parte delle opposizioni, Schlein invece prende tempo: “Intanto abbiamo depositato un’interrogazione, Santanché deve chiarire”, ha tagliato corto.
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Santanché dopo la bufera sulle sue società: “Pronta a riferire in Aula”. E Meloni rompe il silenzio: “Contenta della sua disponibilità”

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