Un raro caso di partenogenesi – ovvero di riproduzione in cui lo sviluppo dell’uovo avviene senza che questo sia fecondato – e soprattutto il primo per la specie di cui si parla: una femmina di coccodrillo è riuscita a depositare delle uova di cui una contenente un feto geneticamente quasi identico alla madre, senza accoppiarsi con un esemplare maschile. La scoperta è stata pubblicata da un gruppo di ricercatori americani sulla rivista scientifica Biology Letters. La partenogenesi non è una novità assoluta nel mondo scientifico, visto che la riproduzione senza fecondazione è già stata documentata in oltre 80 specie di vertebrati, inclusi serpenti, squali e lucertole, ma il dato importante è che finora questo processo non era mai stato osservato nei coccodrilli.

A sorprendere i ricercatori è stata una femmina di Crocodylus acutus di 18 anni, custodita in un parco per rettili in Costa Rica. Dopo 16 anni trascorsi in cattività, vissuti in totale isolamento dai suoi simili, l’esemplare è riuscito a deporre 14 uova di cui sette, apparentemente fertili, sono state messe dai ricercatori all’interno di un’incubatrice.

Dopo tre mesi di attesa non è avvenuta la schiusa e le uova sono state quindi analizzate per verificarne il contenuto: una di queste custodiva un feto completo, perfettamente formato, anche se non vitale. Dai risultati delle analisi genetiche si è evinto che si trattava di una femmina con il Dna identico al 99,9% a quello della madre.

I ricercatori hanno spiegato l’accaduto: in assenza di un maschio con cui accoppiarsi, la femmina di coccodrillo avrebbe fuso autonomamente due sue cellule, una cellula uovo (che conteneva la metà dei suoi cromosomi) e un’altra specie di cellula dotata di un assetto cromosomico dimezzato (il cosiddetto “corpo polare”, una piccola struttura cellulare espulsa da un ovocita, costituita da materiale nucleare e da una ridotta quantità di citoplasma). La fusione delle due cellule avrebbe determinato anche una minima riorganizzazione del materiale genetico, per colmare le lacune dovute all’assenza del genoma maschile: questo avrebbe portato a generare un individuo che è quasi un clone della madre.

Ora che la partenogenesi è stata attestata sia nei coccodrilli che negli uccelli, i ricercatori ipotizzano che questa atipica modalità riproduttiva possa risalire all’epoca degli antenati che queste specie hanno in comune, ovvero i dinosauri, che l’avrebbero dunque lasciata in eredità.

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