“Nel quadro degli equilibri costituzionali i giudici sono soggetti soltanto alla legge. Il che realizza l’unico collegamento possibile, in uno Stato di diritto, tra il giudice, non elettivo né politicamente responsabile, e la sovranità popolare, di cui la legge, opera di parlamentari eletti dal popolo e politicamente responsabili, è l’espressione prima. In queste considerazioni si ritrova l’essenza dell’indipendenza della magistratura come patrimonio irrinunziabile dello Stato di diritto e della nostra democrazia costituzionale”. Lo ha detto il presidente Sergio Mattarella parlando Scuola Superiore della Magistratura a Napoli. “È indispensabile che il processo, sia civile che penale, divenga strumento più agile e moderno per perseguire adeguatamente gli obiettivi per i quali è predisposto – ha aggiunto il capo dello Stato – occorre che governo e Parlamento, magistratura e avvocatura, si impegnino per conseguire questo risultato. Talvolta le istanze di tutela dei diritti che vengono presentate alla magistratura assumono connotazioni nuove e inedite – ha concluso – rispetto alle quali risulta difficile rinvenire una puntuale e chiara disciplina normativa, nonostante sia stata a più voci sollecitata. Vi sono, indubbiamente, alcuni ritardi del Legislatore. Ma la risposta alle istanze di giustizia impegna la magistratura a trovare soluzioni ancorate esclusivamente nel diritto positivo”.

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