“Una collaborazione possibile per noi c’è. Niente Aventino, sarebbe incoerente e illogico”. A rivendicarlo alla Camera il leader di Azione, Carlo Calenda, dopo l’incontro di Azione e Italia Viva con la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, sulle riforme istituzionali. Cinquanta minuti in cui la delegazione del cosiddetto Terzo polo (presenti, oltre a Calenda, i parlamentari Maria Elena Boschi, Raffaella Paita, e Matteo Richetti, ma non Matteo Renzi) ha offerto la propria disponibilità per confrontarsi su “due temi fondamentali: l’elezione diretta del premier sul modello del Sindaco d’Italia e il superamento del bicameralismo”, come ha chiarito la stessa Boschi.

“Noi ora che siamo all’opposizione non faremo alla Meloni, che è al governo, quello che lei da leader di Fdi ha fatto nel 2016 a noi”, ha aggiunto sarcastica, chiarendo come non ci sia “una posizione pregiudiziale”.

“Per noi c’è una linea rossa assoluta che è la figura di garanzia e di unità nazionale del Presidente della Repubblica che non va toccata. Politicizzare il capo dello Stato secondo noi è un errore“, ha aggiunto Calenda.

Al di là delle differenze e le tensioni tra le varie anime dell’opposizione, anche sulle riforme, lo stesso leader di Azione ha auspicato un confronto con Pd, M5s e Avs: “Abbiamo la necessità di parlarci. Come ci siamo confrontati con la maggioranza, quando si parla di riforme istituzionali ci si confronta anche con le altre opposizioni”.

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