Nella maggioranza tutti escludono che ci sia un segnale politico dietro la clamorosa votazione che ha mandato sotto il governo sullo scostamento di bilancio. Ma a ben vedere, dalle parole di deputati e componenti del governo, un dato politico emerge: quello della sottovalutazione dell’importanza dlla presenza in Aula per votare lo spostamento di bilancio che si accompagna al Def. Documento che già venne licenziato dal governo senza conferenza stampa. “Forse qualcuno ha pensato che il ponte iniziasse il 24 aprile e terminasse il 34 maggio” ironizza Saverio Romano di ‘Noi Moderati’. “No – esclude questa ipotesi il vice ministro alle infrastrutture e trasporti, Edoardo Rixi – la tragedia è che erano qui a Roma, ma con il taglio dei parlamentari alcune assenze non si possono fare più”. Rixi, inoltre, rassicura sulla possibilità di riuscire a svolgere l’annunciato riunione dei ministri annunciata per il 1 maggio per il taglio del cuneo ai lavoratori. E lo scostamento serve proprio per questo provvedimento. Mentre arrivano i ministri a Palazzo Chigi per svolgere in tutta fretta un nuovo Consiglio dei ministri per varare la nuova relazione di scostamento di bilancio al Def, altri sottosegretari escono dalla Camera dei Deputati e si dirigono velocemente verso Palazzo Chigi. Come fanno Federico Freni, sottosegretario al Ministero dell’Economia e Matilde Sicuracusano, sottosegretaria ai rapporti con il Parlamento. Maurizio Leo di Fratelli d’Italia, vice di Giorgetti, ammette: “Spiace perché molti deputati non erano presenti, ma viviamo alla giornata, è una brutta pagina e non doveva capitare, è capitato ed ora tiriamo avanti”.

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Conti pubblici e bocciature parlamentari. Nel 2004 e nel 2011 i due precedenti dei governi Berlusconi

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