“La prima cosa che ho detto a Davide, ritornando da Crotone dopo la condanna a 20 anni inflitta al suo aggressore, è stata ‘perdonaci’: non siamo stati capaci di fargli dare il massimo della pena, avendo scelto lui l’abbreviato”. A parlare al Corriere della Sera è la madre di Davide Ferrerio, il 21enne bolognese massacrato di botte a Crotone ad agosto 2022 e da allora in coma vegetativo.

Il suo aggressore, Nicolò Passalacqua, pochi giorni fa è stato condannato, con rito abbreviato, a 20 anni e quattro mesi ma Giusy Orlando si aspettava una pena più esemplare. “Il dolore è talmente lancinante, disumano, assurdo che non riesco a pensare ad altro perché non c’è niente. C’è semplicemente un ragazzo, un principe perché era il nostro principino, a cui è stata tolta la vita inutilmente”, ha dichiarato Orlando il giorno della sentenza, che, dice al Corriere, di quell’11 agosto ricorda solo le ultime parole del figlio prima di perdere conoscenza: “Mamma ti voglio bene”. La famiglia della vittima il giorno della sentenza ha anche subito pesanti minacce: “Una cosa vergognosa. Uno zio del Passalacqua mi ha apostrofato dicendomi: ‘Vuoi vedere che ti ammazzo pure l’altro figlio!’ Solo l’arrivo della polizia ha evitato il peggio”, racconta la donna.

L’aggressione ai danni di Davide, infatti, ha suscitato grande clamore anche perché sprovvista di un movente reale: il 21enne è stato ridotto in fin di vita per un assurdo scambio di persona. Secondo le ricostruzioni tutto nasce dalla relazione social intrapresa da un 31enne, Alessandro Curto, con una ragazza all’epoca dei fatti minorenne conosciuta nascondendosi dietro a un falso profilo. La madre della ragazza, Anna Perugino, secondo le accuse organizza un incontro per scoprire l’identità dell’uomo: all’appuntamento si presentano alcuni parenti e lo stesso Passalacqua. Il 31enne capisce, secondo l’accusa, che si tratta di una trappola e quindi si allontana, non prima però di aver mandato un messaggio all’allora 17enne dicendo di essere vestito “con una camicia bianca”. Da qui l’equivoco: Davide Ferrerio, completamente estraneo alla vicenda, indossa proprio una camicia bianca e viene scambiato per il 31enne.

Anche nei confronti di Anna Perugino la mamma di Davide si aspetta “una pena esemplare”: “Lo pretendo – dice al Corriere – Per un ‘sei bellissima’ rivolto alla figlia, tramite social, da Alessandro Curto, ha scatenato il pestaggio del mio Davide che, in questa storia, non c’entrava proprio nulla”. Per la madre della vittima si è trattato di un comportamento “da incivili, da selvaggi”. A giugno inizierà il processo a carico della madre della ragazza ed al compagno della donna, accusati di concorso anomalo in tentato omicidio.

Per la Orlando è impensabile anche il proscioglimento da ogni accusa di Alessandro Curto, il 31enne che chattava con la ragazza, il vero bersaglio del pestaggio. Secondo il pubblico ministero non c’erano sufficientemente elementi per processare l’uomo: “Curto in questa storia è dentro sino al collo. Quella sera poteva anche non presentarsi, se sapeva del pericolo. È stato un codardo. Perché, pur ammettendo che possa aver avuto paura di essere localizzato, avrebbe dovuto allontanarsi, senza mandare un ulteriore messaggio alla ragazza dicendole ‘indosso la camicia bianca’. Purtroppo mio figlio indossava una camicia bianca e così Passalacqua, spinto dalla madre della minorenne, l’ha raggiunto e aggredito”.

La madre della vittima ha accusato anche i cittadini di Crotone di aver mostrato scarsa solidarietà nei confronti dell’accaduto: “Davanti al tribunale di Crotone mi aspettavo un sit-in per dimostrare che Crotone è città solidale, così come lo è stata per la tragedia di Cutro. Invece, ci hanno lasciati soli”.

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