Al via il processo penale del Tribunale Vaticano sul coro della Cappella Sistina. La prima udienza si terrà il 24 maggio 2023. Il promotore di giustizia vaticano, Alessandro Diddi, ha chiesto il rinvio a giudizio per l’ex direttore amministrativo del coro del Papa, Michelangelo Nardella, e per altri imputati i cui nomi non sono ancora stati resi noti ufficialmente dal Tribunale d’Oltretevere presieduto da Giuseppe Pignatone. Così come non lo sono stati i reati per cui sono stati rinviati a giudizio. L’indagine finanziaria sul coro era stata aperta nel 2018 da Papa Francesco ed era stata rivelata da ilfattoquotidiano.it il 3 luglio di quell’anno. Notizia confermata dalla Sala Stampa della Santa Sede il 12 settembre successivo: “In merito a quanto sta uscendo sulla stampa relativamente ad alcune vicende del coro della Cappella Sistina, si conferma che: il Santo Padre Francesco, alcuni mesi fa, ha autorizzato un’indagine sugli aspetti economico-amministrativi del medesimo coro. L’indagine è ancora in corso”.

A seguito di numerose segnalazioni dei cantori adulti e dei genitori dei “pueri cantores”, i bambini con le voci bianche, Bergoglio aveva affidato l’inchiesta interna al nunzio apostolico Mario Giordana. Il presule aveva ascoltato sia l’allora direttore del coro, il salesiano monsignor Massimo Palombella, che il direttore amministrativo dell’epoca, quest’ultimo immediatamente sospeso. Al termine dell’inchiesta, monsignor Giordana aveva consegnato a Francesco le sue conclusioni, trasferite, sempre nel 2018, al promotore di giustizia vaticano che, alla fine della fase istruttoria durata cinque anni, ha chiesto i rinvii a giudizio. Il Papa, come sua prassi di governo, non ha atteso l’inizio del processo penale per intervenire drasticamente sulla Cappella Musicale Pontificia Sistina. Con un motu proprio datato 19 gennaio 2019, Bergoglio ha tolto la responsabilità del coro al prefetto della Casa Pontificia, incarico tuttora ricoperto, seppure solo formalmente dal gennaio 2020, dall’ex segretario di Benedetto XVI, l’arcivescovo Georg Gänswein, affidandola al maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie, all’epoca monsignor Guido Marini, attualmente vescovo di Tortona, e ora l’arcivescovo Diego Ravelli.

Decisione confermata da Francesco nella costituzione apostolica sulla Curia romana, Praedicate Evangelium: “Il maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie è anche responsabile della Sacrestia Pontificia e delle cappelle del Palazzo Apostolico. È altresì responsabile della Cappella Musicale Pontificia, con il compito di guidare tutte le attività e gli ambiti liturgico, pastorale, spirituale, artistico ed educativo della medesima Cappella, inserita nell’Ufficio quale specifico luogo di servizio alle funzioni liturgiche papali e nel contempo a custodia e promozione della prestigiosa eredità artistico-musicale prodotta nei secoli dalla Cappella stessa per le solenni liturgie dei pontefici”. Bergoglio, inoltre, ha nominato un sovrintendente all’economia della Cappella Musicale Pontificia Sistina, l’arcivescovo Guido Pozzo, “affidandogli – ha spiegato il Pontefice – soltanto il compito della specifica cura dell’amministrazione economica della Cappella stessa da svolgere sotto la guida del maestro delle celebrazioni e responsabile della Cappella Musicale Pontificia”. Il 10 luglio 2019 il Papa ha congedato monsignor Palombella: “Il Santo Padre – precisò la Sala Stampa della Santa Sede – ha accolto la richiesta del maestro di terminare il suo incarico. La decisione è stata presa dopo aver raccolto il concorde parere della Congregazione dei salesiani di don Bosco e dell’Ufficio delle celebrazioni liturgiche del Sommo Pontefice. Monsignor Palombella è ora a disposizione della Congregazione salesiana per il nuovo ministero che gli verrà affidato”. Contestualmente, Francesco ha affidato la direzione del coro a monsignor Marcos Pavan, prima ad interim e poi, il 22 novembre 2020, con nomina quinquennale.

Twitter: @FrancescoGrana

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