In Finlandia è testa a testa, quando lo spoglio è arrivato quasi alla metà delle schede. Nel Paese baltico, infatti, oggi si è votato per le elezioni generali, in cui la premier socialdemocratica Sanna Marin punta ad assicurarsi un secondo mandato. I seggi hanno chiuso alle 20 locali e i risultati sono attesi entro mezzanotte. Con il 44% dei voti contati, il centrodestra del Partito della Coalizione Nazionale (Ncp), guidato dall’ex ministro delle Finanze Petteri Orpo è in testa con il 20,8%, seguito da vicino dai Socialdemocratici di Marin con il 20,7% . Poco dietro c’è il partito populista di destra Veri finlandesi di Riikka Purra con il 18,6%. Circa il 40% degli aventi diritto ha votato in anticipo e queste preferenze sono già state incluse nell’ultimo conteggio dei voti. Oltre 2.400 candidati di 22 partiti erano in lizza per i 200 seggi del Parlamento del Paese nordico, l’Eduskunta.

Marin, che con i suoi 37 anni è tra le leader più giovani del mondo, che si è ritagliata un ruolo forte e di contrasto alla Russia, è in bilico nonostante la sua popolarità sia sempre molto alta. Il caso del video in cui la premier ballava ad una festa privata – e per cui ha dovuto chiedere scusa e sottoporsi a un test antidroga risultato negativo – non ha scalfito la popolarità della giovane premier. E se dovesse uscire sconfitta dalle elezioni non sarà quindi questo il motivo. Sono stati l’economia, il cambiamento climatico e altre questioni che riguardano la vita quotidiana degli elettori, come l’istruzione e i benefit sociali, dominare la campagna elettorale.

La creazione di posti di lavoro e il rapido aumento del debito pubblico finlandese sono questioni che probabilmente preoccuperanno il prossimo governo del Paese nordico, che conta 5,5 milioni di abitanti. “Soprattutto, dobbiamo puntare alla crescita economica e a una maggiore occupazione”, ha dichiarato Marin in una recente intervista all’emittente pubblica finlandese YLE. “Se non riusciamo a fare queste due cose, non saremo in grado di ridurre il nostro indebitamento e non riusciremo a bilanciare la nostra economia”. Sebbene l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia abbia spinto la Finlandia a chiedere l’adesione alla Nato nel maggio 2022, né la storica decisione di abbandonare la politica di non allineamento né la guerra sono emerse come temi principali della campagna elettorale.

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