Un racconto che ribalta le prospettive. E che dimostra come l’autismo non sia un muro invalicabile che impedisce di “raggiungere sogni e obiettivi“. Nella settimana della sensibilizzazione nei confronti dei Disturbi dello Spettro Autistico, il calciatore nordirlandese James McClean ha deciso di raccontare al mondo la sua scoperta: è affetto da una forma di autismo e lo ha scoperto dopo aver osservato sua figlia Willow-Ivy, che ha una diagnosi di autismo dalla nascita.

“Come tutti sapete, mia figlia Willow-Ivy è autistica. Gli ultimi 4 anni mi hanno cambiato la vita nel modo più sorprendente, ma è stato anche molto difficile a volte, mentre suo papà la guardava superare tutti questi ostacoli che la vita le ha posto, imparando a gestire le sfide che affronta quotidianamente”, scrive McClean in un post su Instagram.

Poi il centrocampista del Wigan – club di Championship inglese – aggiunge: “Abbiamo iniziato a capire che ero molto simile a Willow più di quanto pensassi. Vedo tante cose in lei che vedo anche in me stesso. Così ho deciso di andare a fare un apposito esame. È stato un viaggio e ora avendo una diagnosi certa, sento che è arrivato il momento di condividerlo“. Una decisione presa per sua figlia: “Per farle sapere che capisco e che essere autistico non deve mai impedirle di raggiungere i suoi obiettivi e sogni. La bimba di papà”, conclude McClean.

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