Il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso della Figc contro la decisione del Tar del Lazio che obbliga la Federazione a consegnare la cosiddetta ‘carta Covisoc‘, a Fabio Paratici e Federico Cherubini, che avevano fatto ricorso al Tar. La carta era stata chiesta nel processo plusvalenze contro la Juventus. A quanto si apprende in ambienti Figc, il documento è già stato consegnato ai legali di Paratici e Cherubini. Si tratta di una lettera della procura della Federazione alla Covisoc che contiene “chiaramenti interpretativi” sulla vicenda plusvalenze.

Il Consiglio di Stato non ha concesso la sospensiva della sentenza del Tar in quanto “riservata alle sole ipotesi di estrema gravità ed urgenza” e quindi “collegata ad un danno definibile come catastrofico per la parte deducente”, si legge nella motivazione. La Figc andrà comunque avanti nel suo iter. Il giudice amministrativo ha infatti fissato l’udienza collegiale per il prossimo il 23 marzo.

Da quello che emerge il documento è composto da sei pagine in cui non c’è la ‘notitia criminis’ anche perché la Juventus non viene mai nominata. “E’ evidente -si legge nella carta datata 14 aprile 2021 -che l’esercizio dell’azione disciplinare in questa materia potrà essere utilmente perseguito” solo – spiega il procuratore federale Giuseppe Chinè – “ove emergano elementi per indagare su casi che fanno ragionevolmente ritenere la sussistenza di operazioni di scambio in termini di sistematicità, non già di un’episodica operazione”.

Nei giorni scorsi era trapelato come secondo i legali della società bianconera questo documento farebbe anticipare la data in cui il procuratore Chiné ha saputo delle presunte irregolarità riguardanti le plusvalenze. Partendo da questo presupposto, la difesa chiede l’annullamento del processo sportivo (e quindi della penalizzazione di 15 punti in classifica) per decorrenza dei termini. Resta da capire se questa interpretazione possa essere accolta dai componenti del Collegio di Garanzia del Coni. In questo senso, dunque, la vittoria al Tar della Juventus potrebbe anche non avere alcun effetto sul procedimento sportivo e sulla penalizzazione, contrariamente a come era stata presentata da molti quotidiani, a cominciare da quelli del gruppo Gedi, di proprietà della famiglia Elkann.

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