- 13:38 - Settimana della tiroide, esperti: "Per 6 milioni più informazione e meno esami inutili"
Roma, 16 mag. (Adnkronos Salute) - In Italia le persone che soffrono di patologie della tiroide sono più di 6 milioni. La Settimana mondiale della tiroide è l’occasione per parlare delle malattie che colpiscono questa ghiandola, dell'importanza di una diagnosi corretta e degli opportuni controlli, senza eccedere. Anche quest’anno la Smt si celebrerà a partire dal 20 maggio e si concluderà il 25 maggio, nella Giornata mondiale della tiroide.
“Malattie tiroidee croniche: più informazione meno esami inutili” vuole essere un invito - riporta una nota - rivolto a tutta la popolazione, ad avere un ruolo attivo nell’informarsi, da fonti qualificate, sui temi della salute e che l’informazione sia considerata parte degli stili di vita raccomandati al pari della buona alimentazione e del movimento. Le organizzazioni dei pazienti e la comunità scientifica - riferisce la nota - chiedono che l’Organizzazione mondiale della sanità riconosca le malattie tiroidee quali malattie non trasmissibili che, per definizione della stessa Oms, sono le patologie croniche, a lungo decorso, che derivano da una combinazione di fattori genetici, ambientali e comportamentali, differenziandosi quindi dalle malattie infettive contagiose, trasmissibili da un soggetto all’altro, che causano epidemie.
Le malattie non trasmissibili costituiscono la principale causa di morte e di disabilità nel mondo: appartengono a questa categoria le malattie cardiovascolari, il cancro, le malattie respiratorie croniche, il diabete e anche l’obesità. L’interesse principale nel far riconoscere le malattie della tiroide nell’ambito delle malattie croniche risiede nel fatto che la ricerca biomedica - si legge nella nota - in questo settore richiede finanziamenti cospicui; riconoscere le malattie tiroidee quali malattie croniche consentirebbe l’accesso a maggiori finanziamenti per nuovi studi i cui risultati andrebbero a beneficio della popolazione interessata da tali patologie.
"La Settimana mondiale della tiroide 2024 - ricorda Rossella Elisei, presidente Associazione italiana tiroide (Ait) e coordinatrice della Smt - è patrocinata dall’Iss e promossa dalle principali società scientifiche endocrinologiche, mediche e chirurgiche, quali Associazione italiana della tiroide (Ait), Associazione medici endocrinologi (Ame), Società italiana di endocrinologia (Sie), Società italiana di endocrinologia e diabetologia pediatrica (Siedp), Società italiana di gerontologia e geriatria (Sigg), Società italiana unitaria di endocrino chirurgia (Siuec), Associazione italiana medicina nucleare (Aimn), European thyroid association (Eta), insieme a Cape - Comitato delle associazioni dei pazienti endocrini e sostenuta con un contributo incondizionato da parte di Eisai, Ibsa e Merck Serono".
La maggior parte delle malattie della tiroide "possono entrare di diritto nel gruppo delle malattie non trasmissibili - afferma Gianluca Aimaretti, presidente Sie - Sia l’ipertiroidismo che l’ipotiroidismo sono patologie croniche, nella maggior parte dei casi di natura autoimmune, ovvero causate da una reazione immunitaria anomala che si rivolge contro le cellule della tiroide, causandone distruzione nel caso dell’ipotiroidismo o eccessiva stimolazione nel caso dell’ipertiroidismo. In entrambi i casi si tratta di patologie che hanno necessità di essere periodicamente controllate, senza eccedere nel numero dei controlli e nel tipo di esami da eseguire ciclicamente. Ad esempio, il dosaggio degli autoantianticorpi, il cui valore numerico può variare indipendentemente dalla variazione clinica della malattia, non va ripetuto ad ogni controllo, ma solo in particolari momenti del percorso di cura identificati dallo specialista".
È "importante, tuttavia, sottolineare che, se è vero che da un lato la frequente ripetizione di esami clinici e strumentali non strettamente necessari, rappresenta una delle voci più dispendiose, per quanto riguarda il bilancio del nostro Ssn, dall’altro - fa notare Fabio Monzani, delegato Sigg - non deve essere dimenticata, come invece purtroppo spesso accade, la necessità del monitoraggio della funzione tiroidea nei pazienti anziani con nota patologia, soprattutto se in terapia con ormone tiroideo o farmaci antitiroide".
E "proprio per la natura cronica della maggior parte delle patologie tiroidee - sottolinea Renato Cozzi, presidente Ame - è indispensabile che l’endocrinologo avvicini con empatia questi pazienti, che spesso incontrano lo specialista dopo lunghi periodi di attesa". Anche "la patologia nodulare tiroidea è una patologia cronica - aggiunge Laura Fugazzola, presidente Eta - La presenza di noduli di ridotte dimensioni, a volte più piccoli di 1 cm, è molto comune nella popolazione generale adulta (50% degli over 50) ma la loro rilevanza clinica è molto scarsa. Per tale motivo l’esecuzione di ecografie tiroidee su grandi segmenti di popolazione, eseguite senza una motivazione clinica, è oggi sconsigliata perché evidenzierà noduli che avranno una scarsissima importanza clinica, ma che provocheranno inutile preoccupazione nel soggetto in cui sono stati casualmente rilevati".
"Diversamente, i noduli di dimensioni più grandi - sottolinea Fugazzola - devono essere valutati per la possibilità di alterare la funzione tiroidea e per verificarne la loro natura. Noduli benigni che non alterano la funzione ghiandolare dovranno comunque essere controllati periodicamente e l’inserimento di questa condizione clinica tra le malattie croniche potrebbe contribuire a ridurre la spesa sanitaria attraverso una migliore programmazione dei controlli clinici, evitando quindi la ripetizione di esami inutili. Allo stesso tempo si potrebbe prevedere di inserire questa patologia, in quanto cronica, tra le esentabili dal pagamento del ticket".
Fondamentale per Antonella Olivieri del Dipartimento di Malattie Cardiovascolari, Endocrino-Metaboliche e dell'Invecchiamento dell'Iss, "fare prevenzione attraverso la profilassi con sale iodato: la patologia nodulare tiroidea è infatti fortemente condizionata dalla carenza di iodio. Sebbene in Italia, grazie alla campagna sull’uso del sale iodato iniziata nel 2005, la nutrizione iodica sia molto migliorata, occorre che la popolazione continui ad essere sensibilizzata ad utilizzare poco sale e solo iodato già a partire dall’età pediatrica, al fine di contrastare in maniera rilevante la formazione del gozzo e dei noduli tiroidei".
Capitolo a parte per i tumori della tiroide. "Sono senz'altro da considerare tra le malattie croniche non trasmissibili - spiega Elisei (Ait) - in quanto spessissimo, e fortunatamente, guariscono o cronicizzano con una bassa probabilità di recidivare ma, trattandosi di pazienti tiroidectomizzati e sottoposti a terapia con ormone tiroideo, devono essere seguiti per lungo tempo. Anche per questa patologia vi sono dei fattori di rischio che possono essere positivamente modificati, ad esempio evitando o minimizzando l’esposizione della regione del collo alle radiazioni ionizzanti".
L’identificazione della malignità del nodulo "avviene con l’agoaspirazione e l’esame citologico - aggiunge Elisei - che però oggi vengono riservati solo a noduli di dimensioni maggiori di un centimetro e con caratteristiche ecografiche sospette. È importante ricordare che solo il 5% dei noduli tiroidei è di natura maligna e raramente si presenta in forma avanzata con lesioni a distanza. La terapia chirurgica e, quando opportuno la terapia radiometabolica, possono risolvere completamente la malattia. Viste le caratteristiche di queste malattie molto diffuse, ma spesso, non gravi e curabili con successo, è particolarmente importante promuovere un’informazione esauriente ma non allarmistica, evitando approfondimenti diagnostici non motivati".
Nella gestione delle patologie croniche della tiroide anche la "medicina nucleare svolge un ruolo importante - evidenzia Marco Maccauro, delegato Aimn - in particolare, due procedure comuni utilizzate sono la scintigrafia tiroidea e la terapia con iodio radioattivo. Queste procedure richiedono la valutazione accurata del paziente, la scelta appropriata della procedura, dosaggi precisi, monitoraggio attento e gestione responsabile dei rifiuti radioattivi. Queste pratiche contribuiscono a garantire risultati efficaci e sicuri per i pazienti affetti da patologie tiroidee croniche".
Diventa "quindi importante che giungano a valutazione chirurgica, sia per patologia benigna che tumorale, i soggetti che trovino effettiva indicazione e che al paziente venga proposto il percorso e l’eventuale opzione chirurgica più idonea - ribadisce Giovanni Docimo, presidente Siuec - Non esiste un trattamento standard per tutti ma numerose opzioni terapeutiche da verificare caso per caso in cui, dopo una attenta valutazione di tutti fattori di rischio, il colloquio tra l’endocrinologo, il chirurgo ed ovviamente l’interessato riveste un ruolo fondamentale nel proporre il trattamento più adeguato".
L’unico screening di massa necessario per le patologie tiroidee (in atto, per legge, da molto tempo nel nostro Paese) "è lo screening per l’ipotiroidismo congenito - ricorda Malgorzata Wasniewska, presidente eletto Siedp - che ancora oggi rappresenta la più frequente endocrinopatia dell’infanzia e che grazie allo screening consente di identificare i neonati affetti, e iniziare subito la terapia che risolverà il quadro clinico, ma che dovrà essere portata avanti per tutta la vita. Lo screening per l’ipotiroidismo congenito, durante i suoi 50 anni di storia, ha permesso, grazie all’intervento tempestivo, di prevenire il ritardo psico-motorio e mentale nei soggetti affetti dalla citata patologia".
Infine, Anna Maria Biancifiori, presidente Cape: "Siamo impegnati a portare e facilitare, attraverso tutte le nostre iniziative sul territorio, un’adeguata e corretta informazione che pensiamo possa aiutare il paziente a convivere con queste patologie croniche. Il loro eventuale riconoscimento all’interno delle malattie croniche non trasmissibili comporterà un beneficio sia clinico che economico per i pazienti che ne sono portatori" conclude.
- 13:34 - Daily Crown: ondata di regali a Meghan e Harry durante il tour in Nigeria
Washington, 16 mag. (Adnkronos) - Il duca e la duchessa di Sussex hanno ricevuto oltre 20 regali speciali durante il loro tour di tre giorni in Nigeria e hanno potuto portarli a casa senza più dover seguire il protocollo reale. "La coppia è stata inondata da una serie di omaggi, tra cui gioielli, opere d'arte e vestiti", scrive il Sun. Le regole sulle donazioni ai reali - ricorda il tabloid britannico - prevedono che i membri della famiglia non possano accettare alcuni regali offerti loro durante le visite. E i doni provenienti da individui non conosciuti devono essere rifiutati, "laddove vi siano dubbi sulla correttezza o sulle motivazioni del donatore o sul dono stesso".
Ma mentre il principe William e Kate Middleton dovranno seguire rigide linee guida per eventuali tour reali che effettueranno, Meghan e Harry hanno più libertà. La coppia ha fatto un passo indietro come membri della famiglia reale senior nel 2020 e ora vive in California con i loro due figli Archie e Lilibet. Pertanto, il viaggio in Nigeria si è svolto a titolo privato, nonostante molti osservatori lo abbiano definito un "finto tour reale". I regali che possono essere accettati dalla famiglia reale sono fiori, cibo e libri, se costano meno di 150 sterline (circa 175 euro). Secondo la Official royal policy, "in tutti i casi, e in particolare nei viaggi ufficiali all'estero, le organizzazioni e gli individui dovrebbero essere scoraggiati dall'offrire regali stravaganti, cioè regali di alto valore monetario".
Tutti i regali accettati dalla famiglia reale vengono annotati in un registro rigoroso e molti di essi sono ospitati nella Collezione reale o concessi in prestito a organizzazioni rispettabili. Durante il viaggio, a Harry sono stati regalati due dipinti: uno della sua defunta mamma, la principessa Diana, e un altro di lui e Meghan. Gli sono stati inoltre donati vestiti, tra cui un tradizionale gilet nigeriano e un berretto Hula. Meghan, invece, ha ricevuto un mazzo di rose da una giovane ragazza e un disegno di animali selvatici. Durante una partita di pallavolo, ai Sussex sono state regalate sciarpe tradizionali con i colori della bandiera nigeriana. Hanno anche ricevuto abiti nigeriani completi e magliette personalizzate con la scritta "Harry Dreams Big" e "Meghan Dreams Big".
Meghan ha poi avuto in regalo uno scialle da abbinare al suo abito giallo di Carolina Herrera l'ultimo giorno del tour. Le sono stati offerti anche dei bellissimi orecchini pendenti tradizionali in corallo nigeriano e, sia a lei che al marito, sono state donate collane di perline di legno. Un altro regalo che hanno avuto è stato un grande specchio con un dipinto della coppia sul retro. Il duca e la duchessa di Sussex, che hanno definito il loro viaggio in Nigeria "indimenticabile", sono tornati a casa, in California e, al momento di partire, hanno espresso la loro "più profonda gratitudine" per la "straordinaria ospitalità" del Paese.
- 13:32 - Università: pm, condannare a 1 anno e 10 mesi Massimo Galli per concorso truccato
Milano, 16 mag. (Adnkronos) - Condannare a un anno e dieci mesi l'infettivologo Massimo Galli, ex direttore del reparto Malattie infettive dell'ospedale Sacco di Milano, imputato per falso e per turbativa d'asta o abuso d'ufficio, per il presunto condizionamento di un concorso universitario per favorire l'assegnazione di un posto da professore associato al suo ex collaboratore Agostino Riva (un anno e sei mesi). Sono le richieste pronunciate, davanti alla X sezione penale del tribunale di Milano, dai pm Carlo Scalas ed Eugenia Bianca Maria Baj Macario.
Per la pubblica accusa è Galli, uno dei volti simbolo durante l'emergenza Covid, il "regista dell'operazione" che riguarda un concorso che si è svolto nell'aprile del 2020. Due i candidati, lo stretto collaboratore del professor Galli, Agostino Riva, e il collega del Niguarda Massimo Puoti. Riva, coimputato, aveva ottenuto il posto di professore di seconda fascia in malattie cutanee, infettive e dell'apparato digerente. Secondo l'accusa Puoti, invece, sarebbe stato svantaggiato. Contro Galli ci sono più intercettazioni telefoniche che dimostrerebbero come il concorso sia stato 'calibrato' da Galli, "presidente della commissione giudicatrice, una persona che sposta gli equilibri all’interno del dipartimento" e che avrebbe favorito Riva con cui ha "uno stretto rapporto fiduciario". In sostanza "una selezione vera in questo caso non c’è stata", ma i criteri valutativi sarebbero stati cuciti addosso ai candidati.
Nella selezione il curriculum "strutturato" di Puoti, direttore al Niguarda, non basta, ma "Andare contro Galli significa andare contro una macchina mediatica, era come andare contro Maradona a Napoli" spiega il pm Scalas. "Parlerò alla fine del processo" il commento di Galli al termine della requisitoria. La sentenza potrebbe arrivare nell'udienza del 13 giugno.
- 13:11 - Facebook e Instagram, sospetta dipendenza nei bimbi: Ue indaga su Meta
Bruxelles, 16 mag. - (Adnkronos) - La Commissione europea ha avviato un procedimento formale per valutare se Meta, che controlla i social network Facebook e Instagram, ha violato o meno la legge sui servizi digitali (Dsa) in ambiti legati alla protezione dei minori. L'esecutivo Ue teme che i sistemi di Facebook e Instagram, inclusi i loro algoritmi, possano stimolare dipendenze comportamentali nei bambini e creare il cosiddetto 'effetto conigliera' (o tana del coniglio). Inoltre, la Commissione è preoccupata anche per i metodi di accertamento e di verifica dell'età messi in atto da Meta.
L'effetto conigliera (o tana del coniglio) si verifica, ad esempio, quando una persona guarda un video e viene invogliato dall'algoritmo a guardarne altri simili.
- 12:46 - Ucraina: Isw, 'intensità offensiva russa a Kharkiv sta diminuendo'
Washington, 16 mag. (Adnkronos) - L'intensità delle operazioni offensive dell'esercito di Mosca nel nord di Kharkiv continua a diminuire dopo che i militari russi hanno conquistato aree meno difese della regione. Secondo un rapporto dell’American Institute for the Study of War (Isw), "le truppe russe sono attualmente avanzate a non più di otto chilometri dal confine, nel nord dell'oblast. Le truppe russe possono facilmente lanciare attacchi di artiglieria contro le posizioni difensive ucraine vicino al confine e il divieto di uso di armi occidentali in territorio russo rende vulnerabili le posizioni di difesa ucraine".
Gli analisti americani sottolineano che "dal 10 maggio le forze russe sono riuscite a portare a termine un'offensiva tattica nel nord della regione di Kharkiv, in aree in cui le forze ucraine non hanno deliberatamente creato linee difensive significative e ora, a quanto pare, danno priorità alla creazione di una zona cuscinetto, piuttosto che avanzare in profondità". Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che oggi ha visitato la regione e ha ricevuto rapporti dai comandanti militari sulla situazione nel campo di battaglia, ha dichiarato su Telegram che "la situazione nell'oblast di Kharkiv è generalmente sotto controllo e i nostri soldati stanno infliggendo perdite significative all'occupante". Tuttavia, la situazione rimane "estremamente difficile: stiamo rafforzando le nostre unità".
"La Commissione statunitense di Helsinki ha affermato che gli Stati Uniti dovrebbero consentire all'Ucraina di colpire obiettivi militari nelle zone di confine della Federazione Russa nel contesto dell'operazione offensiva russa in corso nella regione di Kharkiv, sebbene i funzionari statunitensi continuino ad esprimere riluttanza a sostenere tali attacchi - prosegue il think tank statunitense - "La Commissione di Helsinki degli Stati Uniti ha dichiarato il 15 maggio che gli Stati Uniti dovrebbero 'non solo consentire, ma anche incoraggiare' le forze ucraine a colpire le forze russe che stanno sparando e sono impegnate in un'offensiva sulla regione di Kharkiv al confine con la Federazione Russa".
"Il 14 maggio Politico, citando due funzionari statunitensi anonimi, ha riferito che la politica dell'amministrazione Biden, che vieta all'Ucraina di usare armi fornite dagli Stati Uniti per lanciare attacchi sul territorio russo, non è cambiata. Fonti di Politico hanno affermato che gli aiuti militari statunitensi all'Ucraina sono destinati 'alla difesa e non alle operazioni offensive' sul territorio della Russia", riferisce l'Isw. Allo stesso tempo, gli analisti notano che "l’operazione ucraina di lanciare attacchi contro i sistemi nella Federazione Russa che supportano direttamente le operazioni offensive di terra della Federazione Russa nel nord della regione di Kharkiv sarebbe in realtà un tentativo difensivo e sarebbe impreciso caratterizzarlo come 'offensivo'".
L'Isw ha recentemente stimato che "le restrizioni statunitensi sulla capacità dell'Ucraina di colpire obiettivi militari nella Federazione Russa hanno creato una zona sicura per l'esercito russo nelle aree di confine, da cui gli aerei russi possono bombardare e lanciare attacchi missilistici sulle posizioni e sulla popolazione ucraina e dove le forze e gli equipaggiamenti russi possono essere riuniti liberamente prima dell’invasione del territorio ucraino". "Questa politica statunitense mina seriamente la capacità dell'Ucraina di difendersi dalle operazioni offensive della Russia nel nord della regione di Kharkiv", ha sottolineato l'Isw, aggiungendo, a questo proposito, che "Vladimir Putin ha minimizzato la minaccia di contrattacchi ucraini lungo l'intera linea del fronte, sottolineando che, a suo avviso, l'Ucraina non può e non sarà in grado di liberare il territorio conquistato dalle truppe russe".
Tuttavia, secondo gli analisti dell'Istituto, il presidente russo "ha fatto questa ipotesi sulla base del graduale rafforzamento delle forze di Mosca nell'Ucraina orientale durato mesi. E l’Odni (Office of the Director of National Intelligence) ha riferito che Putin 'probabilmente crede' che le forze russe abbiano indebolito gli sforzi ucraini di riconquistare un territorio significativo e che il sostegno degli Stati Uniti e dell’Occidente all’Ucraina sia 'limitato'. Le limitate operazioni offensive russe nell’oblast settentrionale di Kharkiv suggeriscono che Putin e il comando militare russo potrebbero valutare i rischi, le prospettive e la tempistica delle operazioni offensive sulla base del presupposto che le forze russe saranno in grado di avanzare in qualsiasi area del fronte e consolidare eventuali guadagni senza tener conto di contrattacchi tattici ucraini o di una significativa operazione controffensiva ucraina in futuro".
"Ma questo calcolo - conclude l'Isw - fondamentalmente fraintende le capacità tattiche che le forze ucraine avranno una volta che l'assistenza di sicurezza americana inizierà ad affluire su grande scala al fronte. È imperativo che le forze ucraine siano in grado di condurre vaste operazioni controffensive che libereranno il territorio occupato dai russi non appena le condizioni lo consentiranno, altrimenti Putin continuerà probabilmente a credere di poter continuare indefinitamente le operazioni offensive in atto e di costringere l'Ucraina a muoversi in una strategia di difesa".
- 11:49 - Amazon celebra la giornata contro omofobia, lesbofobia, bifobia e transfobia con una mostra
Milano, 16 mag. (Adnkronos) - Alla vigilia della giornata internazionale contro l’omofobia, la transfobia e la bifobia, Amazon ha inaugurato presso i suoi uffici corporate di Milano la mostra fotografica 'Diverse Reflections: the 100+ Mirrors of Inclusivity. Sono oltre cento i e le dipendenti di Amazon Italia che, tra appartenenti alla community Lgbtqia+, alleate e alleati, hanno deciso di mettersi in gioco. L’obiettivo è ribadire piena adesione ai valori di inclusione e di valorizzazione delle diversità attraverso le testimonianze dirette delle persone dell’azienda, che hanno prestato i loro volti e le loro storie a un racconto per immagini. Utilizzando la potenza espressiva del bianco e nero, Francesco Bagnato, fotoamatore e professionista nel marketing di Prime Video, attraverso la sua macchina fotografica, ha catturato gli sguardi di colleghe e colleghi per accompagnare il pubblico in un viaggio fotografico dedicato alla bellezza e alla complessità della diversità umana.
“Attraverso questi ritratti vogliamo non solo valorizzare l’unicità dei nostri e delle nostre dipendenti, ma anche veicolare un importante messaggio: in Amazon la diversità è ricchezza e bellezza - commenta Mariangela Marseglia, country manager di Amazon Italia e Spagna -. I volti e le preziose storie che molti hanno scelto di condividere intendono essere un segno tangibile del nostro impegno, accompagnato dalle policy e dalle azioni concrete che ogni giorno mettiamo in atto in azienda. La decisione di inaugurare oggi questa mostra non è un caso. Con questo progetto, vogliamo sostenere le istanze della comunità Lgbtqia+ nel nostro Paese e celebrare la giornata internazionale contro l'omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia del 17 maggio, contro ogni forma di pregiudizio, discriminazione e violenza”.
Unire nella diversità, ispirare un’autentica cultura dell’accoglienza dell’altro, eliminando stereotipi e preconcetti. Sono questi i pilastri alla base di 'Diverse Reflections: the 100+ Mirrors of Inclusivity', perfettamente coerenti e in totale continuità con l’impegno quotidiano di Glamazon, l’Affinity Group aperto a tutte e tutti i dipendenti Amazon e pensato come uno spazio di confronto, creazione di sapere e sviluppo di nuove iniziative a sostegno di politiche di inclusione e non discriminazione delle persone gay, lesbiche, bisessuali, transgender, queer e intersessuali all’interno dell’azienda.
“Quando Francesco ci ha illustrato la sua idea non abbiamo esitato un secondo - spiega Keivan Fahim, membro del comitato Glamazon e Program Manager di Amazon Made in Italy -. Coinvolgere, condividere le proprie passioni, lavorare per un obiettivo comune volto ad accrescere consapevolezza e sensibilità su temi così importanti e troppo spesso sottovalutati, far sentire tutte e tutti parte di un gruppo capace di accogliere e ascoltare: il progetto fotografico racchiude tutto questo, rappresentando al meglio il nostro modo di agire come Glamazon. Un ringraziamento speciale quindi a Francesco e a coloro che hanno aderito”.
Attraverso iniziative come questa, Amazon esprime ancora una volta il suo obiettivo di essere non solo l’azienda più orientata al cliente del mondo, ma anche il miglior posto di lavoro per i propri e le proprie dipendenti e impegnandosi quotidianamente affinché chi vi lavora possa sempre sentirsi libero e libera di esprimersi, con i propri talenti. Solo lo scorso ottobre Amazon ha infatti annunciato l’introduzione in Italia di un transgender toolkit, un insieme di linee guida a supporto di tutte e tutti i dipendenti che stanno intraprendendo un percorso di transizione di genere.
L’obiettivo è offrire strumenti concreti per sostenere e agevolare tale processo: dal permesso retribuito dall’azienda per i giorni di assenza dal lavoro legati al processo di transizione, alle indicazioni da fornire a colleghe, colleghi e manager, al cambio di nome, ai benefit offerti, tutto contribuisce ad alimentare un ambiente di lavoro inclusivo. 'Diverse Reflections: the 100+ Mirrors of Inclusivity' sarà esposta fino alla fine del mese di giugno all’interno degli uffici corporate di Milano, a disposizione di tutti i dipendenti e dei loro ospiti.
- 11:44 - Amazon celebra la giornata contro omofobia, lesbofobia, bifobia e transfobia con una mostra
Milano, 16 mag. (Adnkronos) - Alla vigilia della giornata internazionale contro l’omofobia, la transfobia e la bifobia, Amazon ha inaugurato presso i suoi uffici corporate di Milano la mostra fotografica 'Diverse Reflections: the 100+ Mirrors of Inclusivity. Sono oltre cento i e le dipendenti di Amazon Italia che, tra appartenenti alla community Lgbtqia+, alleate e alleati, hanno deciso di mettersi in gioco. L’obiettivo è ribadire piena adesione ai valori di inclusione e di valorizzazione delle diversità attraverso le testimonianze dirette delle persone dell’azienda, che hanno prestato i loro volti e le loro storie a un racconto per immagini. Utilizzando la potenza espressiva del bianco e nero, Francesco Bagnato, fotoamatore e professionista nel marketing di Prime Video, attraverso la sua macchina fotografica, ha catturato gli sguardi di colleghe e colleghi per accompagnare il pubblico in un viaggio fotografico dedicato alla bellezza e alla complessità della diversità umana.
“Attraverso questi ritratti vogliamo non solo valorizzare l’unicità dei nostri e delle nostre dipendenti, ma anche veicolare un importante messaggio: in Amazon la diversità è ricchezza e bellezza - commenta Mariangela Marseglia, country manager di Amazon Italia e Spagna -. I volti e le preziose storie che molti hanno scelto di condividere intendono essere un segno tangibile del nostro impegno, accompagnato dalle policy e dalle azioni concrete che ogni giorno mettiamo in atto in azienda. La decisione di inaugurare oggi questa mostra non è un caso. Con questo progetto, vogliamo sostenere le istanze della comunità Lgbtqia+ nel nostro Paese e celebrare la giornata internazionale contro l'omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia del 17 maggio, contro ogni forma di pregiudizio, discriminazione e violenza”.
Unire nella diversità, ispirare un’autentica cultura dell’accoglienza dell’altro, eliminando stereotipi e preconcetti. Sono questi i pilastri alla base di 'Diverse Reflections: the 100+ Mirrors of Inclusivity', perfettamente coerenti e in totale continuità con l’impegno quotidiano di Glamazon, l’Affinity Group aperto a tutte e tutti i dipendenti Amazon e pensato come uno spazio di confronto, creazione di sapere e sviluppo di nuove iniziative a sostegno di politiche di inclusione e non discriminazione delle persone gay, lesbiche, bisessuali, transgender, queer e intersessuali all’interno dell’azienda.
“Quando Francesco ci ha illustrato la sua idea non abbiamo esitato un secondo - spiega Keivan Fahim, membro del comitato Glamazon e Program Manager di Amazon Made in Italy -. Coinvolgere, condividere le proprie passioni, lavorare per un obiettivo comune volto ad accrescere consapevolezza e sensibilità su temi così importanti e troppo spesso sottovalutati, far sentire tutte e tutti parte di un gruppo capace di accogliere e ascoltare: il progetto fotografico racchiude tutto questo, rappresentando al meglio il nostro modo di agire come Glamazon. Un ringraziamento speciale quindi a Francesco e a coloro che hanno aderito”.
Attraverso iniziative come questa, Amazon esprime ancora una volta il suo obiettivo di essere non solo l’azienda più orientata al cliente del mondo, ma anche il miglior posto di lavoro per i propri e le proprie dipendenti e impegnandosi quotidianamente affinché chi vi lavora possa sempre sentirsi libero e libera di esprimersi, con i propri talenti. Solo lo scorso ottobre Amazon ha infatti annunciato l’introduzione in Italia di un transgender toolkit, un insieme di linee guida a supporto di tutte e tutti i dipendenti che stanno intraprendendo un percorso di transizione di genere.
L’obiettivo è offrire strumenti concreti per sostenere e agevolare tale processo: dal permesso retribuito dall’azienda per i giorni di assenza dal lavoro legati al processo di transizione, alle indicazioni da fornire a colleghe, colleghi e manager, al cambio di nome, ai benefit offerti, tutto contribuisce ad alimentare un ambiente di lavoro inclusivo. 'Diverse Reflections: the 100+ Mirrors of Inclusivity' sarà esposta fino alla fine del mese di giugno all’interno degli uffici corporate di Milano, a disposizione di tutti i dipendenti e dei loro ospiti.