Prima lo ha strattonato, poi lo ha scaraventato tra il banco e il muro: un alunno di 11 anni sarebbe stato vittima di un gesto di violenza da parte di un insegnante. A raccontare l’episodio, avvenuto in una prima media del distretto di Asolo, è il Gazzettino. Il fatto sarebbe accaduto all’inizio della scorsa settimana e a denunciarlo sono stati gli stessi compagni di classe del bambino che, una volta tornati a casa da scuola, hanno raccontato tutto ai genitori. L’11enne è seguito dal servizio Età evolutiva dell’Usl della Marca: la famiglia ha subito chiesto aiuto ai servizi sociali ma per il momento non ha sporto denuncia.

L’esatta dinamica dei fatti non è ancora chiara: il professore, che insegna musica e sostegno, mercoledì scorso stava tenendo una lezione a tutta la classe quando sarebbe avvenuto il fatto. L’11enne non ha riportato ferite, ma solo del rossore all’altezza dell’orecchio. Il preside ha richiamato il docente in modo formale e l’accaduto è stato riportato all’ufficio procedimenti disciplinari dell’ex provveditorato. Ora il professore dovrà produrre una relazione dettagliata e poi inizierà il procedimento per un’eventuale sanzione.

Intanto, però, il sindaco del paese ha di fatto chiesto una sospensione dell’insegnante: “Se un ragazzo si fosse comportato in questo modo sarebbe stato subito sospeso. In caso di simili gesti di violenza, devono essere puniti anche gli alunni”. E gli stessi genitori, stando a quanto riporta il primo cittadino citato dal Gazzettino, non sarebbero favorevoli ad accogliere nuovamente l’insegnante: “Si sta valutando anche la possibilità di prevedere un supporto psicologico per gli alunni che hanno visto il gesto di violenza in classe”.

Anche il sindacato autonomo dei lavoratori della scuola, lo Snals di Treviso, è intervenuto sulla vicenda. Senza giustificare il gesto del professore, il sindacato ha sottolineato la situazione degli insegnanti di sostegno. Tanto grave che “rischia di scoppiare tra le mani, tra stress e frustrazione”, sottolinea il segretario Salvatore Auci. “Manca personale specializzato, così come mancano attrezzature e spazi adeguati – continua – I ragazzi con disabilità meritano ben altro rispetto all’organizzazione attuale”.

Il rischio, oggi, secondo quanto riporta il Gazzettino, è che i genitori, dato il mancato allontanamento del docente, possano decidere di tenere casa i loro figli.

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