Lo scorso anno Jabra ha presentato la sua nuova linea di device dedicati alle videoconferenze sia per quanto riguarda le conference room che il singolo utente. In quest’ultima categoria rientra la Panacast 20, una webcam 4k dotata di un chip AI integrato al suo interno che permette al dispositivo di offrire all’utilizzatore funzionalità extra per migliorare la sua esperienza in videochiamata, senza necessità di software dedicati in esecuzione sul PC.

Fulcro per Jabra nella sua linea di webcam è permettere all’utilizzatore di mostrarsi con la migliore qualità dell’immagine possibile ai propri interlocutori visto che, secondo l’annuale ricerca che il produttore effettua sul lavoro ibrido effettuate dal produttore stesso, all’interno di una conference call la qualità audio e video con cui ci si presenta può influire sulla propria “inclusione” all’interno della stessa.

Abbiamo nel corso degli ultimi mesi avuto modo di provare la Jabra Panacast 20 nella quotidianetà delle call, sia in smartworking che in ufficio, potendone apprezzare varie delle funzionalità, e soprattutto l’ottima qualità d’immagine offerta tramite il suo sensore da 13MP.

La Panacast 20 è in grado di sfruttare il chip Edge AI a bordo per migliorare l’illuminazione dell’immagine, permettendo di inviare al Pc un flusso video già ottimizzato, così come di offrire la funzionalità smart zoom per tenervi sempre in primo piano: la webcam, senza necessità di impostazioni manuali, sfrutterà l’immagine in alta risoluzione ottenuta dal sensore per inviare al PC solo la porzione di video dove l’utilizzatore è in primo piano, seguendolo anche in caso di spostamenti (purchè si rimanga all’interno dell’area inquadrata); ovviamente se gli spostamenti sono eccessivamente rapidi la camera potrebbe metterci qualche istante a rimettervi al centro della scena, ma se siete abituati a spostarvi e cambiare posizione durante una call, rimarrete il 99% del tempo perfettamente inquadrati.

Funzionalità molto interessante per chi fa presentazioni è la funzionalità Picture-in-Picture che permette alla webcam di Jabra di offrire una doppia inquadratura, una regolabile manualmente, l’altra centrata sulla persona tramite smart zoom (in un riquadro), permettendo di mostrare ad esempio una lavagna (o un oggetto che si tiene in mano), vedendo il proprio viso comunque al centro dell’inquadratura nel riquadro. Essendo tutta l’elaborazione e la composizione dell’immagine effettuata all’interno della camera stessa, essa può essere utilizzata dai software di conference calling come un singolo flusso video, non rendendo dunque necessario l’utilizzo di software predisposti ad un supporto multicamera.

esempio della modalità PiP (immagine fornita dal produttore)

La cosa che impressiona sicuramente a prima vista della Panacast 20 di Jabra sono le sue dimensioni, non più grandi di una normale camera, soprattutto se rapportato alle funzionalità che offre on board. Grazie proprio alle sue dimensioni compatte, ed ad un’apposita custodia protettiva fornita dal produttore nella confezione, la Panacast 20 è altamente portabile, quindi utilizzabile senza alcuna difficoltà sia a casa che in ufficio, potendo poi essere comodamente riposta in uno zaino o borsa; una volta necessaria basterà semplicemente estrarla dalla custodia, collegarla ad una porta USB e posizionarla sopra il monitor (anche di un laptop), o in alternativa avvitarla ad un cavalletto per fotocamere.

Nel corso di questi mesi d’utilizzo siamo rimasti più che soddisfatti e impressionati dalla piccola webcam di Jabra, va detto però che tutto ciò che ha da offrire viene sicuramente ad un prezzo non propriamente contenuto: sono richiesti generalmente più di 200€ per portarsi a casa la Panacast20, ma va detto che in ambito professionale è difficile trovare un prodotto altrettanto completo e con la medesima qualità, e che nella stessa fascia di prezzo si trovano prodotti che sia per qualità d’immagine e funzionalità offerte (non integrando l’Edge AI) le sono inferiori.

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