Il 26 e il 27 agosto della prossima estate, luci e colori accenderanno il cielo di Gualtieri Sicaminò, paesino di 1.500 anime nel Messinese. È in programma il “Festival interregionale dei fuochi pirotecnici”. Il piccolo centro si trova a meno di cento chilometri da San Fratello, Comune che dà il nome a un’apprezzata razza d’equino. Alla manifestazione e alla salvaguardia dei cavalli penserà la Regione siciliana, che ha stanziato nella legge di stabilità 75 mila euro per lo spettacolo e 60mila per i quadrupedi.

Nulla di nuovo, sotto il cielo di Gualtieri Sicaminò e della Sicilia intera. Ogni Finanziaria regionale, da diversi anni, è una fiera delle mance e in qualche caso delle marchette. Qualche articolo indispensabile, una teoria di finanziamenti per precari di ogni tipo e una sfilza di contributi “geografici”. Bandierine piantate dal politico del collegio per ricordare agli elettori che, tutto sommato, ha meritato quel posto tra i settanta di Sala d’Ercole, come dimostra “l’interesse per il territorio”.

Il “campo largo” delle marchette – Funziona così da anni. Nonostante ogni nuovo governo, ogni nuova maggioranza sbandieri nuovi impegni, nuove promesse: il progresso, la crescita, la modernità, oppure una svolta, un cambiamento, persino una rivoluzione, che consenta alla Sicilia di diventare bellissima o quantomeno carina. Dalle stagioni di Raffaele Lombardo per arrivare oggi a Renato Schifani, passando per Rosario Crocetta e Nello Musumeci, nel parlamento siciliano si fa sempre allo stesso modo. Nonostante i conti malfermi e la mancata approvazione del bilancio, che ha fatto scattare l’esercizio provvisorio, anche questa volta la cottura della Finanziaria farcita è ormai una pratica portata avanti senza distinzioni da maggioranza e opposizione. Basti vedere le firme apposte agli emendamenti più “sportivi” della legge che arriverà in Aula oggi, martedì 7 febbraio, per l’esame: finanziamenti utili a sistemare campi di periferia e stadi di paese: sono proposti da consiglieri di ogni colore, per un totale di 5 milioni di euro. In Sicilia, in un certo senso, il “campo largo” esiste già.

Dal Carnevale alla casa di Quasimodo – Ma la tradizione impone: non c’è corpo sano se la mente è da meno. E così, i consiglieri non hanno trascurato le misure che possano elevare i sentimenti. Luigi Sunseri, consigliere dei 5 stelle, ha ottenuto 100 mila euro per il Carnevale della “sua” Termini Imerese; la collega ragusana M5s Stefania Campo, mezzo milione per il Museo archeologico ibleo. Il Pd, alla prese con un Congresso che dovrà tracciarne l’identikit, magari troverà qualche risposta nel “Festival delle Filosofie” di Palermo, finanziato con 50 mila euro. Il messinese Matteo Sciotto (fa parte di uno dei due gruppi parlamentari creati dall’ex sindaco di Messina Cateno De Luca) ha reperito 70 mila euro per la manifestazione RespiArte che si terrà i primi di agosto nel paese di Santa Lucia del Mela. È intervenuto in prima persona l’assessore regionale all’Economia Marco Falcone per portare a casa un finanziamento complessivo da 100 mila euro destinato al Festival del cinema di Milazzo e alla manifestazione Artemisicultura di Partanna. Carmelo Pace, capogruppo della Democrazia cristiana di Salvatore Cuffaro, ha ottenuto 6 milioni di euro per il Teatro di Ribera, suo comune d’origine, mentre l’altro democristiano Ignazio Abbate ha firmato l’emendamento col quale la Regione impegna 100mila euro per la Fondazione “Evangelii Gaudium” e mezzo milione per acquistare la casa natale del premio nobel siciliano Salvatore Quasimodo, a Modica. Un po’ di poesia, in questa finanziaria delle mance.

Il presidente dell’Ars: “No alle stupidaggini” – Una pioggia di proposte il cui ammontare è difficile da calcolare: si parla di una cifra pari a 15 milioni di euro. Una somma elevata che ha allarmato il presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno: “In questa manovra – ha avvertito – ci sono emendamenti di carattere generale. Esiste purtroppo anche dell’altro. Se il principio è fare passare la manovra finanziaria con quattro stupidaggini, saremmo in difficoltà”. Lui, dal canto suo, ha provato ad alzare un argine, stralciando alcune marchette presenti nel testo. Ma s’è dovuto arrendere, alla fine, al volere insindacabile dell’Assemblea.

Avere Santi in Assemblea – Sarebbe sbagliato pensare, però, che i consiglieri si cimentino in questo profluvio di finanziamenti a cuor leggero. Un po’ di imbarazzo, forse, c’è. Basta dare un’occhiata a un paio di emendamenti destinati inizialmente a “feste patronali” in diversi paesi dell’Isola. I politici che li hanno proposti, hanno poi barrato nel testo il riferimento al Santo Patrono, sostituendolo con un più rassicurante e burocratico “sostegno alle iniziative turistiche” nei comuni siracusani di: Rosolini, Noto e Pachino (a firma del ragusano Giuseppe Gennuso, deputato di Forza Italia e figlio d’arte, già autosospeso dalla Commissione regionale antimafia per una grana giudiziaria) e nei comuni trapanesi di Petrosino, Misiliscemi, Santa Ninfa, Campobello di Mazara e Calatafimi-Segesta (firma del capogruppo trapanese di Forza Italia Stefano Pellegrino). Totale: 950mila euro di contributi. Ma a sagre e a feste di paese, la Finanziaria siciliana dedica più di un articolo e di un finanziamento: ecco 80mila euro voluti da Fdi per la Infiorata di San Pier Niceto (2.500 abitanti in provincia di Messina) e 100 mila euro ottenuti da Tiziano Spada per la festa dell’Ascensione con tanto di Palio ippico a Floridia, città nella quale è cresciuto il giovane politico del Pd.

Ci sono due cavalli e una tartaruga – A proposito di cavalli, nell’Isola della fiera di Ambelia, voluta nel suo Comune d’origine (Militello in val di Catania) dall’allora presidente della Regione e attuale ministro Nello Musumeci, l’attenzione nei confronti degli esemplari equini non accenna a diminuire. Il deputato messinese del Pd Calogero Leanza, infatti, è riuscito a far galoppare fin dentro la finanziaria un finanziamento da 60mila euro per l’istituzione del libro genealogico della razza sanfratellana. Specie animale che vai, finanziamento che trovi: ecco altri 50mila euro all’Istituto Zooprofilattico di Sicilia per le attività di monitoraggio e diagnostica delle malattie delle tartarughe marine. Cavalli e tartarughe, in una finanziaria ripiena come un tacchino.

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