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L’intelligence ucraina: “Possiamo colpire anche il Cremlino”. E così per la prima volta rivendica gli attacchi in territorio russo

Il vice capo dei servizi della Difesa ucraina, Vadym Skibitskyi, per la prima volta ha confermato indirettamente che l’Ucraina ha effettuato attacchi in territorio russo: "Se possiamo raggiungere Engels, possiamo raggiungere anche il Cremlino". E non esclude di colpire anche caserme e centri di addestramento
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L’intelligence della Difesa ucraina ha confermato che il Cremlino si trova nel raggio d’azione dei mezzi militari ucraini: per questo motivo Mosca ha iniziato a schierare sistemi di difesa aerea. Queste informazioni sono state condivise in tv dal vice capo dell’intelligence della Difesa ucraina, Vadym Skibitskyi. Per la prima volta, ha confermato indirettamente che l’Ucraina ha effettuato attacchi in territorio russo. I sistemi di difesa aerea a Mosca sono stati installati dopo l’attacco all’aeroporto militare russo di Engels il 5 dicembre scorso: “Questo suggerisce che se possiamo raggiungere Engels, possiamo raggiungere anche il Cremlino“, ha detto Skibitsky.

A inizio dicembre infatti le due esplosioni in altrettanti aeroporti russi, una dei quali provocata da un drone kamikaze, non era mai stata rivendicata da Kiev. Ma, come aveva sottolineato ilfattoquotidiano.it, quell’azione apriva a scenari nuovi nel conflitto perché dimostrava appunto la capacità dell’Ucraina di colpire molto addentro al territorio russo. L’attacco che aveva colpito un’importante base operativa di bombardieri posta nella città di Engels – si trova a 750 km di distanza dal confine con l’Ucraina -aveva reso chiaro un concetto: le centrali elettriche, le basi navali e i depositi di carburante di buona parte della Russia sono vulnerabili. Anzi, lo stesso edificio del Cremlino lo è.

Le dichiarazioni del numero 2 dell’intelligence Ucraina confermano questa tesi. Anzi, Skibitsky non esclude attacchi in territorio russo, contro caserme e centri di addestramento. Dato che è in corso “un potente raggruppamento di truppe russe”, con le riserve mobilitate che si muovono dall’oblast russo di Rostov e la Crimea occupata, si possono colpire anche le caserme e i campi d’addestramento russi perché “presto o tardi, da queste caserme, andranno al fronte ad attaccare i nostri villaggi, le nostre città”, ha detto Skibitsky, ricordando che anche missili contro l’Ucraina vengono lanciati dal territorio russo.

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