Matteo Messina Denaro non si differenziava dagli altri boss stragisti per l’amore per profumi e abiti di lusso o per la voglia di vivere testimoniata dal ritrovamento nel suo covo di Campobello di Mazzara (Trapani) anche di pillole per aiutare le prestazioni sessuali, ma perché contrariamente a quanto avvenuto per altri criminali arrestati gli sono stati trovati ben due cellulari e un’agendina.

I telefoni e le tracce da seguire – I telefoni, trovati nell’auto e addosso, potranno raccontare moltissimo agli occhi e alle orecchie degli investigatori del Ros che lo hanno arrestato ieri. Grazie ai cellulari si potrà risalire ai contatti dell’ex primula di Castelvetrano, telefonate, chat e/o scambi sulle piattaforme di messaggistica. Ma non solo si potranno capire gli spostamenti del boss, dove è andato e anche in che posti si è intrattenuto. Insomma saranno una miniera di informazioni per i carabinieri e per i pm di Palermo che forse non immaginavano che Messina Denaro, come il meno avveduto dei criminali, potesse andare in giro con un telefonino. Sicuramente sorpreso sarà il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, che in piena polemica sull’annunciata riforma delle intercettazioni poco meno di un mese fa sosteneva che “un mafioso vero non parla al cellulare”. E invece no un vero mafioso, nonché stragista, di cellulari ne aveva ben due. E del resti sono centinaia i malavitosi di 1° livello incastrati grazie agli ascolti captate. Oggi il Guardasigilli, consapevole che senza le intercettazioni l’arresto non sarebbe stato possibile, ha dichiarato che per mafia e terrorismo “sono indispensabili”.

L’analisi dei cellulari potrà scovare eventuali registrazioni audio, foto o video, sms, chat di Whatsapp, Telegram e altre piattaforme. Gli esperti informatici è possibile anche recuperare dati cancellati compresi contatti e rubrica, cronologia di navigazione o calendario. Il recupero dei dati è spesso possibile anche nel caso in cui sia avvenuto un hard reset o il ripristino dati di fabbrica se si tratta di uno smartphone. È possibile anche capire se un dispositivo ha subito un reset della memoria, se è stata formattata la scheda flash e la memoria interna. L’altro elemento in mano agli investigatori è l’agenda, piccola e di carta, di colore bordeaux che il boss aveva con sé.