All’anagrafe faceva John Leslie Fultz ma per tutti era il “Kociss” del basket. Si è spento oggi a 74 anni a Bologna, dover era diventato l’idolo del popolo virtussino negli Anni settanta. Non solo in campo ma anche fuori. Un hippy che portava capelli lunghi e fascetta guadagnandosi il soprannome dell’eroe indiano “Kociss”. Nel tempo libero suonava la chitarra insieme a Lucio Dalla e frequentava Vasco Rossi.

Del resto per lui il basket era uno “sport musicale nel senso che quando la palla si muove è tutto ritmico”. Un ritmo che i tifosi italiani hanno potuto ammirare per anni. Prima a Varese dove arriva come “americano di coppa” nella stagione 1970/71 grazie all’intuizione di Aza Nikolic. L’anno successivo approda alla Virtus Bologna, voluto dall’avvocato Porelli. Ci rimarrà per tre stagioni vincendo una Coppa Italia sotto la guida di Dan Peterson dopo 18 anni di digiuno. I suoi duelli con il fortitudino Gary Schull, il “Barone”, richiamavano migliaia di persone al “Madison”di piazza Azzarita.

Fultz è stato “uno dei migliori giocatori americani mai approdati in Italia”, come scrive in una nota di cordoglio la Federbasket. Una volta appese le scarpette al chiodo, “Kociss” aveva iniziato la carriera da allenatore proprio alla Virtus prima di passare negli Anni novanta sulle panchine di Firenze, Napoli, Torino, Torre Annunziata e altre squadre minori campane. Suo figlio Robert ha giocato in Serie A vestendo, per ironia della sorte, la canotta della Fortitudo Bologna.

Ed è stato proprio lui ad annunciare la scomparsa del padre con un messaggio sui social: “Vola alto guerriero di luce. Caro Papi, non posso che essere grato di averti avuto come amico, compagno di giochi ma soprattutto padre. Grazie per tutti gli insegnamenti, i bei momenti passati insieme e le tante sfide. Grazie per avermi scelto e accettato come figlio in questa vita e aver condiviso così tanto con me. La tua dolcezza, il tuo amore e il tuo sorriso saranno sempre parte di me. Mi hai insegnato così tanto. Sei sempre stato e resterai il mio eroe. Ti amo tantissimo. Grazie”. Fultz non stava bene da qualche tempo. Lo scorso giugno ebbe un incidente in moto. Sembrava che il trauma cranico che si era procurato in quella occasione non lo avesse messo in pericolo di vita. Da allora, però, le sue condizioni di salute sono rimaste sempre precarie.

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