Lo stesso spettacolo di sempre, ma con veri animali da circo. C’è il bonus lavastoviglie della Lega, ma costa 40 milioni. Il sostegno ai jazz festival e i fondi per la giornata del Perugino. Dal latte di soia ai “centri d’accoglienza” per animali pensionati dai circhi, dal pop dei nostri giorni al Quattrocento, dal bianco marmo di Carrara a quello della lavatrice. Da che mondo è mondo, gli emendamenti alla finanziaria non si contano, si pesano. La prima finanziaria dell’era Meloni lascia ai partiti un “tesoretto” da 400 milioni per i prossimi tre anni. Soldi da destinare alle classiche “mance”. La coperta corta rende però la corsa più competitiva che mai. Tanto che i parlamentari hanno depositato un faldone di 1156 pagine con 3.104 proposte emendative, tutte da scremare poi in commissione, con le forze politiche che difenderanno le proprie col coltello tra i denti, nel più classico rituale della politica in vista delle feste: l’assalto alla diligenza. Gli emendamenti sono tanti e tali che, al solito, diventa quasi impossibile distinguere quelli a carattere generale e strutturale dalle micro-misure che fioccano invece per accontentare elettorati e territori specifici, a scapito d’altri, ma soprattutto dell’interesse generale.

A passare in rassegna il “tomo” si scoprono anche le convergenze parallele attorno a un interesse comune e diretto, sovente degli stessi parlamentari, come la volontà trasversale di “salvare” la trasmissione radiofonica delle sedute, in scadenza il 31 dicembre, per il quale sono piovuti non uno, non tre, ma ben otto emendamenti, presentati da quasi tutte le forze politiche (M5S escluso), per un proroga da 24 milioni del contratto per il servizio di Radio Radicale. Altre volte hanno un timbro smaccatamente provocatorio, come la proposta del Pd di introdurre una soglia del contante a 500 dopo quando il governo l’ha appena alzata tra mille polemiche sull’asse Roma-Bruxelles e altrettanti “grazie” degli evasori potenziali.

Quasi scompaiono, per contro, iniziative a scopo sociale, come i fondi per le associazioni che si battono contro la violenza sulle donne, per l’aiuto ai malati di autismo, per rendere autonomi gli invalidi e così via. In bilico anche 10 milioni per le spese di funzionamento della Direzione Investigativa Antimafia messi lì da Verdi e Sinistra. Idem per 300 milioni che un emendamento destina in tre anni al Piano Generale della Mobilità Ciclistica, per la messa in sicurezza delle ciclovie urbane esistenti, dove Sono tutte misure a valere sulla stessa “dote”, e dunque concorrono con le promesse di sostegno più varie, come quelle per i “santuari della cultura”, a loro volta in competizione: ad esempio i 7 milioni di fondi per il “Carlo Felice” di Genova se la giocano con i quattro promessi alla fondazione che organizza il Festival Donizzetti Opera di Bergamo. C’è poi l’Italia dei bolli celebrativi che si contende un suo tesoretto, dai fondi per l’ottavo centenario della morte di San Francesco al milione per il quinto dei pittori Luca Signorelli e Perugino. Passeranno i 700mila per il centenario della nascita di Italo Calvino, o i 200mila destinati alla Fonazione De Gasperi?

Mentre va in scena questo circo, c’è chi si occupa di quelli veri. Non avendo portato a termine la riforma del 2017 per riordinare “attività circensi e spettacoli viaggianti”, arriva un emendamento-ponte che vieta anche l’uso di cani e mette multe fine a 100mila euro a chi compra o fa riprodurre animali da circo, mentre quelli esistenti andrebbero a “centri di accoglienza”, con contributi pubblici da definire. Un altro emendamento impegna 500mila euro per custodire quelli usati nei combattimenti clandestini e formare i Forestali a rieducarli. Altri 600mila euro per il Garante degli Animali, da istituire presso la Presidenza del Consiglio. Per quelli impagliati, trofei di caccia etc un altro emendamento prevede il divieto di importazione. Tornando agli umani, c’è l’emendamento che “in considerazione dei gravi effetti derivanti dal conflitto russo-ucraino” cancella 2,8 milioni di tassa d’iscrizione all’Albo nazionale degli autotrasportatori. Alle famiglie viene promessa l’estensione per un anno del bonus baby sitter e nidi da 500 euro per le mamme con un reddito uguale o inferiore a 35 mila euro annui che riprendano l’attività lavorativa dopo il periodo di astensione obbligatoria dal lavoro. Operazione da 1,5 miliardi a decorrere dal 2023 da reperire attraverso equivalenti tagli della spesa pubblica.

Tra i progetti presentati, l’emendamento della Lega per rafforzare il tax credit alla musica, citando le success story dei Maneskin e Vasco. Ma gli aiuti non interessano solo la musica, si propongono infatti anche detrazioni Irpef anche sull’accesso a parchi naturali e mostre, cinema, teatro e danza e all’acquisto di beni e servizi editoriali come libri, audiovisivi e musica registrata, abbonamenti a quotidiani e periodici, anche digitali. Le norme interessano anche prodotti di pregio come il famoso marmo bianco estratto nelle Alpi apuane. Una proposta di modifica istituisce infatti a favore dei comuni di Massa e Carrara una tassa sui marmi estratti nel loro territorio e trasportati fuori degli stessi. Tra le richieste anche l’Iva al 5% sull’acquisto delle pompe di calore attualmente al 10% (costo 54 milioni) e anche uno stanziamento di 30 milioni per incentivare l’accesso a tutte le fasce di reddito la “nutrizione bilanciata” anche attraverso l’apporto fornito dalle proteine vegetali, attraverso bevande puramente vegetali “a base di legumi, cereali, frutta secca e frutta, diverse dai succhi, e prodotti alimentari derivati”.

Compare anche una proposta di un contributo da 150 euro per incentivare l’acquisto di lavastoviglie e frigoriferi a basso consumo; un’altra per istituire un fondo con una dotazione di 20 milioni di euro per ciascuno degli anni 2023,2024 e 2025 per l’adeguamento strutturale ed impiantistico degli edifici adibiti ad istituti tecnici per il turismo; e altri 20 per il “fondo nonni”, da dedicare alla cura dei nipoti. Per contrastare gli effetti psicologici della pandemia c’è chi propone che tutte le regioni istituiscano sportelli e voucher da 600 euro per sessioni di psicoterapia, con un fondo da 30 milioni di euro l’anno. Ma con la coperta corta non si può avere tutto. Se passano quelli, non ci saranno i 20 milioni per lo screening nazionale gratuito per l’eliminazione dell’epatite C in tutta la popolazione italiana.

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