Sono sei milioni le persone in Italia che offrono il loro contributo volontariamente. Dal 1985, ogni 5 dicembre, si celebra il loro impegno nella Giornata internazionale del volontariato. Istituita dall’Onu, questa ricorrenza ha l’obiettivo di riconoscere il lavoro, il tempo e le capacità dei volontari in tutto il mondo. Secondo le Nazioni Unite, ogni mese, oltre 862 milioni di persone dai 15 anni in su si dedica ad aiutare gli altri. E nel momento del bisogno, nelle situazioni di crisi, il loro impegno è ancora maggiore: mentre i paesi e le comunità affrontavano il Covid, molte persone, indipendentemente dall’età, dal sesso e dallo status professionale, hanno dedicato il loro tempo e talento agli altri.

Le Nazioni Unite sottolineano come la partecipazione di volontari provenienti da comunità emarginate nei processi decisionali contribuisca allo sviluppo di soluzioni sostenibili e a lungo termine. In tal modo, sostiene l’Onu ”possiamo costruire un contratto sociale per il ventunesimo secolo che sia più inclusivo e rispondente ai bisogni delle persone. Una cosa è certa: dovremo fare affidamento sulla creatività, l’energia e l’esperienza senza pari dei volontari se vogliamo plasmare un futuro più verde, più inclusivo e più sostenibile”.

Anche il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della Giornata internazionale ha ricordato il “valore inestimabile” del volontariato: “È espressione della solidarietà basata sulla consapevolezza di un destino comune a tutta l’umanità”, ha dichiarato, sottolineando come “offrire soccorso a chi è in difficoltà con altruismo e abnegazione genera comunità inclusive, robuste, fondate sulla tutela dei diritti fondamentali. L’ampia e spontanea mobilitazione in aiuto delle comunità colpite da eventi calamitosi ne è testimonianza”. Mattarella, esprimendo la sua gratitudine, ha evidenziato come il volontariato costituisca “una risorsa preziosa per le istituzioni che, con la valorizzazione della partecipazione della società civile, possono adottare misure più efficaci e vicine ai bisogni e alle attese delle persone”.

“Nei momenti di crisi del Paese, il volontariato e tutto il Terzo settore è sempre stato in prima linea e ha offerto un contributo fondamentale, ancora maggiore rispetto a quello che offre quotidianamente, lontano dai riflettori”: così Vanessa Pallucchi del Forum Terzo Settore. “Questo mondo chiede di avere le condizioni per poter continuare a operare a sostegno delle comunità e dei più fragili – continua la portavoce – e di essere valorizzato anche nell’agenda politica: ci auguriamo vivamente che il Governo non lo lasci in fondo alla lista delle sue priorità”.

Dal Forum Terzo Settore sottolineano come il mondo del volontariato abbia subito profondi cambiamenti, in linea con le trasformazioni sociali, culturali ed economiche degli ultimi decenni. “Vogliamo iniziare un percorso di ascolto della base, soprattutto dei più giovani, che iniziamo oggi con l’iniziativa “Diamo voce alla solidarietà” e porteremo avanti nei prossimi mesi, per capire in che direzione sta andando il fenomeno del volontariato e fare in modo che tutte le varie forme emergenti di attivismo civico siano caratterizzate dal comune denominatore della cittadinanza attiva e consapevole”, conclude Pallucchi.

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