Ogni undici minuti un adolescente nel mondo decide di uccidersi. È la statistica riportata da Unicef Italia in occasione della Giornata mondiale dell’infanzia e dell’adolescenza. “La maggior parte delle 800.000 persone che muoiono per suicidio ogni anno sono giovani: il suicidio è la quinta causa di morte per i giovani tra i 15 e i 19 anni, la seconda causa in Europa. Nel mondo quasi 46.000 adolescenti muoiono a causa di suicidio ogni anno”.

Secondo Unicef – che dedica all’Italia una parte specifica dell’indagine – per affrontare il tema è necessario occuparsi di salute mentale e di benessere psicosociale: temi su cui risulta necessario un intervento delle istituzioni. Con questi presupposti, Unicef Italia sta promuovendo una call to action con l’obiettivo di coinvolgere l’opinione pubblica affinché il Parlamento italiano ed il Governo garantiscano gli investimenti necessari per proteggere la salute di ogni bambino ed adolescente. In Italia, infatti, secondo gli ultimi dati OCSE, la spesa pubblica su questo settore è tra le più basse d’Europa. La petizione “Salute per la mente di bambini ed adolescenti” ha raccolto finora 13mila firme.

“Nonostante l’elevata prevalenza di problemi di salute mentale fra gli adolescenti, nel nostro paese i servizi di prevenzione e cura rimangono inadeguati. Prima della pandemia, nel 2019, solo 30 su 100 persone minorenni con un disturbo neuropsichico riuscivano ad accedere ad un servizio territoriale specialistico e solo 15 su 100 riuscivano ad avere risposte terapeutico-riabilitative appropriate”, ha scritto Unicef Italia. Sulla piattaforma digitale indipendente U-Report, ideata proprio con il sostegno di Unicef, è stato lanciato un sondaggio con l’obiettivo di rilevare la percezione di benessere psicosociale e salute mentale. Dai dati emerge che, su 194 adolescenti di età compresa fra i 10 e i 19 anni, il 28% si sente ottimista, il 12% triste, il 14% preoccupato, il 14% angosciato e il 10% frustrato.

Fra le motivazioni preponderanti che determinano uno stato di insoddisfazione ci sono: le difficoltà economiche personali e sociali al 17%; il senso di isolamento al 19%; la distanza dagli affetti all’8%; i litigi e le tensioni all’interno del nucleo familiare. Inoltre, soltanto l’11% dichiara di aver chiesto aiuto presso psicologici presenti nelle scuole e nelle comunità. Mentre il 7% si è rivolto ai servizi sociali e sanitari. Tra le motivazioni che hanno spinto gli adolescenti a non richiedere aiuto, il 22% afferma di non ritenerlo necessario, il 10% di non sapere a chi rivolgersi, il 10% di temere di richiedere aiuto, e l’8% di avere timore del giudizio negativo degli altri.

Se hai bisogno di aiuto o conosci qualcuno che potrebbe averne bisogno, ricordati che esiste Telefono amico Italia (0223272327), un servizio di ascolto attivo ogni giorno dalle 10 alle 24 da contattare in caso di solitudine, angoscia, tristezza, sconforto e rabbia. Per ricevere aiuto si può chiamare anche il 112, numero unico di emergenza. O contattare i volontari della onlus Samaritans allo 0677208977 (operativi tutti i giorni dalle ore 13 alle 22).

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