Ci sono tre indagati per l’agguato in un bar-pizzeria Bar del Parco di Pescara, lo scorso agosto, in cui è morto Walter Albi, architetto di 66 anni. Luca Cavallito, ex calciatore, era invece rimasto gravemente ferito. A finire sotto la lente della procura pescarese sono Renato Mancini, Fabio Iervese e Mimmo Nobile. A portare gli investigatori sulle tracce dei tre – come ricostruisce il quotidiano Il Centro – è stata una pistola rubata durante una rapina, lo scorso luglio, a Ceppagatti. La vittima fu un vigilante, che era andato a prelevare gli incassi della settimana al Centro agroalimentare.

L’uomo fu aggredito da due uomini che indossavano mascherine chirurgiche, passamontagna e caschi neri. I due aggressori, poi, fuggirono a bordo di una Porsche. Per quella rapina erano già stati arrestati Mancini e Iervese. Il terzo nome, quello di Mimmo Nobile, compare nel registro degli indagati per la stessa rapina. La pistola rubata al vigilante, secondo gli investigatori, è la stessa utilizzata per l’agguato nel bar-pizzeria contro Albi e Cavallito.

L’inchiesta è guidata da Annarita Mantini, in qualità di procuratore aggiunto, insieme al sostituto Andrea Di Giovanni, sotto il coordinamento del procuratore capo, Giuseppe Bellelli. Gli accertamenti, invece, sono stati affidati alla Squadra Mobile di Pescara. Per il delitto del bar, le ipotesi di reato sono omicidio e tentato omicidio. Si lavora per ricostruire anche il movente: potrebbe trattarsi di un affare da 400mila euro con cui Albi e Cavallito avrebbero pestato i piedi a qualcuno.

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