La sfilacciata giunta regionale sarda continua a perdere pezzi. Martedì a dire addio all’esecutivo guidato da Christian Solinas è stata Alessandra Zedda (Forza Italia), assessora al Lavoro nonché vicepresidente della Regione. Una figura di spicco, la sua, che anche dall’opposizione è stata spesso ritenuta tra le più attive del governo di centrodestra. All’origine della decisione di Zedda, che ha avuto l’effetto di un terremoto nella politica sarda, ci sono motivazioni personali e non politiche: l’ormai ex vice di Solinas ritornerà in Consiglio regionale, anche se non è escluso che possa essere proprio lei la futura candidata presidente nel 2024, a meno di una caduta anticipata della giunta. Quel che è certo, per ora, è il clima teso nel centrodestra per il mancato rimpasto della squadra, annunciato e sempre rinviato. A pesare sono i mancati accordi nella coalizione che a ottobre avrebbe dovuto svolgere i propri “stati generali”: un appuntamento poi saltato, nell’ennesimo segnale di malessere. Nei mesi scorsi l’esecutivo aveva già fatto i conti con le dimissioni di un altro assessore, l’ex leghista Giorgio Todde, alla guida dell’assessorato dei Trasporti di cui Solinas ha ancora l’interim. A breve, inoltre, dovrà lasciare la guida dell’Ambiente l’assessore Gianni Lampis (FdI), eletto deputato.
“Povera Sardegna. Emerge sempre più l’inadeguatezza di questo esecutivo, con il presidente della giunta che continua a litigare e perdere tempo con un rimpasto annunciato da tempo e non ancora attuato”, commenta Emanuele Cani, segretario del Pd sardo. “Tutto ciò è inaccettabile, soprattutto in un momento così complicato. L’isola e i sardi meriterebbero ben altro: ci sono da gestire situazioni delicate quali il post pandemia, peraltro non cessata, e i fondi del Pnrr. Le dimissioni dell’assessora Zedda sono solo l’ultimo tassello di una situazione drammatica: Solinas non riesce neppure a chiudere il rimpasto e di tutto ciò dovrebbe prendere atto”. Glielo chiedono anche gli eletti dem in Consiglio regionale: “Solinas prenda atto del disastro e segua la sua vice, rassegnando le dimissioni per il bene della Sardegna”, scrivono in una nota, evidenziando che “dopo aver firmato oltre la metà delle delibere di questa legislatura, l’onorevole Alessandra Zedda, figura di primo livello della maggioranza che governa la Sardegna decide, ufficialmente per motivi personali, di abbandonare Christian Solinas al suo destino con una comunicazione riservata e ad oltre un mese e mezzo dall’ennesimo annuncio da parte del presidente del rimpasto di giunta”. I consiglieri dem però non fanno sconti nemmeno alla dimissionaria: “Quali che siano le ragioni, a noi preme sottolineare che se è vera la voce trapelata anche sulla stampa di una sua insoddisfazione circa l’operato della Giunta e del presidente, questa pare essere fuori tempo massimo, vista la solerzia con la quale ha sostituito e giustificato, in giunta e in aula, il suo presidente”.
Di esperienza arrivata al capolinea – sia per Solinas sia per tutto il centrodestra sardo – parla la consigliera Laura Caddeo di Liberi e uguali, chiedendo a sua volta le dimissioni: “Solo i più distratti potevano non essersi accorti del fallimento della Giunta regionale targata Solinas, partita a passo lento già nel 2019 e capace di rallentare ancora e ancora, fino a piombare in uno stato di immobilismo totale prossimo alla catalessi”. Caddeo parla di “gioco dell’infinita attesa del presidente che gli si è ritorto contro”, finendo per svuotare la Giunta. “Con l’assessore Todde che ha sbattuto la porta, l’assessore Lampis andato a svernare nelle più placide acque del Parlamento e l’assessora Zedda in uscita, forse alla ricerca di una nuova fase della sua vita politica, Solinas è sempre più solo, implicitamente mollato anche da una parte della sua maggioranza, stufa di questo governo regionale ormai contemplativo e di un presidente che si è dimostrato da mesi incapace di assegnare le poltrone ai suoi, figuriamoci di dare risposte a una Sardegna sempre più in crisi e disperata”, attacca.
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