Tre ragazzi di 12, 14 e 22 anni sono morti nell’incendio che è divampato nella notte tra il 21 e il 22 ottobre a Catanzaro, in un appartamento al quinto pianto in via Caduti 16 marzo 1978. La casa è diventata in pochi minuti una trappola mortale che ha distrutto una famiglia di sette persone. I tre ragazzi erano fratelli. Feriti anche i genitori, una sorella di 12 anni e un altro fratello di 16. La madre e la bambina sono state trasferite nei centri grandi ustioni di Bari e Catania e padre e fratello nell’ospedale di Catanzaro.

Due dei tre ragazzi rimasti uccisi nell’incendio avrebbero cercato di salvarsi andando verso il balcone: i loro corpi sono stati trovati nella stanza più vicina alla possibile via di fuga che, secondo in vigili del fuoco, non hanno potuto raggiungere perché intossicati dal fumo. Si procede ora con la messa in sicurezza dell’appartamento. I Carabinieri si trovano sul posto per ricostruire la dinamica di quanto accaduto. Dal balcone che i fratelli hanno cercano di raggiungere, sono stati salvati i loro genitori, la sorellina ed un altro fratello. I vigili del fuoco li hanno portati a terra grazie alle autoscale. Sul posto è stato anche montato il telo di salvataggio pneumatico nel caso qualcuno si fosse gettato nel vuoto.

Nel frattempo, il sindaco di Catanzaro Nicola Fiorita ha proclamato il lutto cittadino in corrispondenza dei funerali delle vittime. “Ho seguito questa notte le operazioni di soccorso dei feriti ed ho provato un brivido e un moto di indignazione per le condizioni dei nostri quartieri della zona sud”, ha aggiunto il primo cittadino e sottolinea che sulle dinamiche dell’incendio “bisognerà fare la giusta luce”.

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