Ultimo anno di FIFA prima del cambio di nome a causa della perdita di licenza, EA si presenta con un capitolo di transizione che accorpa tutto il lavoro fatto dalla nascita di Ultimate Team lasciandoci in fervente attesa per il vero e proprio cambio di era che avverrà l’anno prossimo.

FIFA 23: le novità al di fuori di FIFA Ultimate Team
L’universo al di fuori di FUT non si amplia particolarmente, ma è stato arricchito di qualche dettaglio che velocizza l’esperienza di gioco in alcuni casi e la approfondisce in altri. Pro Club resta la modalità con più potenziale dell’intero pacchetto, ma anche quest’anno non le viene donata nessuna novità particolarmente eclatante se non la fusione con VOLTA; l’avatar creato è infatti ora utilizzabile in entrambe le modalità e salirà di livello sia durante le frenetiche partite di calcetto che durante lo stesso Pro Club, scelta che non stupisce visto lo scarso interesse della maggior parte dell’utenza nei confronti di VOLTA come modalità fine a se stessa.

La carriera giocatore accoglie l’arrivo di tre “skill tree” stile gdr sui quali influiranno le scelte dell’alter ego fuori e dentro il campo, tra decisioni economiche e scelte comportamentali durante le partite donando diversi bonus a seconda della personlità predominante tra virtuoso, maverick e heartbeat. Non stupisce la scelta di EA di non rimpolpare più di così questa modalità, forse la meno giocata all’interno del titolo.

La carriera allenatore, sempre tra le più apprezzate, vive come il resto di un momento di transizione con poche aggiunte, ma ben piazzate. Oltre ai feedback sulle decisioni di mercato arriva l’apprezzata modalità highlights, una sorta di mix tra la simulazione della partita e il giocarla nella sua interessa: in highlight verranno giocate solo le azioni offensive più importanti tra calci d’angolo, rigori, punizioni dal limite e contropiedi. Un buon metodo per mettere mano al pad anche se non si ha tempo e voglia di giocare tutti i 90 minuti alla guida della squadra allenata.
L’evoluzione di personalità dei 3 rami della carriera giocatore è stata aggiunta anche in carriera allenatore e influirà sulle statistiche dei membri della squadra.

FIFA 23 Ultimate Team
Una nuova aggiunta e un rivoluzionamento per quanto riguarda la modalità più giocata e più danarosa di FIFA. I momenti, molto simili alle challenges di Madden, saranno varie missioni da svolgere all’interno di partite o, appunto, momenti di gioco pre-confezionati che una volta risolti regaleranno delle stelle da poter spendere in un apposito negozio in cambio di pacchetti o gettoni Draft. Oltre ai pacchetti fissi (quelli da 5000 e 7500) saranno presenti quelli un po’ più sostanziosi che cicleranno a ogni stagione, così come le missioni da svolgere tra percorsi, quest settimanali e a tempo limitato.

Il più grande cambiamento di FUT però è sicuramente il nuovo sistema d’intesa, leggermente più complesso del precedente posizionale a linee colorate, ma che dona al giocatore molta più libertà nella costruzione della squadra. I giocatori continueranno a fare intesa tra loro a seconda di campionato, club e nazionalità, ma non ci sarà bisogno di metterli vicini tra loro, inoltre FIFA si lascia finalmente alle spalle le vecchie posizioni fisse dei calciatori unificando tutte le carte di cambio ruolo e affidandosi ai ruoli reali. Per fare un esempio, Cristiano Ronaldo non sarà legato a giocare tutte le posizioni in mezzo all’attacco da ATT a CDC, ma lo si potrà cambiare anche in AS senza dover aspettare una sua versione apposita.

Come anticipato, FIFA 23 si presenta come un capitolo di transizione senza novità così eclatanti, ma a livello di gameplay è stato completamente rivoluzionato, anche se non tutto in meglio a nostro avviso. L’ Hypermotion 2 restituisce molto bene le oltre 6000 animazioni registrate da una vera partita di calcio 11 contro 11 grazie ai sensori xSens, ma almeno dalle condizioni di gioco alla release, soprattutto in FUT dove il ritmo gioco è sicuramente più frenetico rispetto alle altre modalità, persiste un certo effetto flipper sia per quanto riguarda la fisica del pallone che per quanto riguarda alcuni scontri tra i giocatori.

Ritmo di gioco che comuque è decisamente più lento e ragionato rispetto alla passata edizione: è molto più difficile saltare l’uomo in velocità tirando dritto con tecniche come lo sprint boost (praticamente assente), ma dall’altra parte le difese sono meno automatiche. Questa sorta di bilanciamento tra i due fattori è riuscito fino a un certo punto perché se è vero che le difese facevano davvero tutto troppo da sole su FIFA 22, ricordato forse come il FIFA dove si segnava di meno, qui si è tornati a finire le partite con punteggi davvero ampi.
I nuovi movimenti offensivi dei compagni controllati dall’ai sono infatti convincenti ed è ancora difficile per i giocatori trovare un modo davvero efficace di difendere.

Al di là delle problematiche difensive, sistemabili con qualche patch, è assolutamente un cambiamento che serviva, non tanto per il gameplay in se, ma per ridare utilità a giocatori forti resi inutili nelle passate edizioni a causa della loro bassa velocità come Haaland e Lewandosky.
Per il resto non è cambiato molto, tra sbc, rivals e weekend league, che continuano a essere ancorate ai soli weekend, una scelta che continua a lasciare perplessi essendo la modalità con i premi più importanti. Il pay to win intanto è ancora lì e non si sta parlando di quanto si debba spendere per avere una squadra forte e competitiva, ma del matchmaking che continua a essere programmato senza tenere conto delle forze in campo.

FIFA 23 ha ancora dei problemi da risolvere soprattutto su contrasti, impatti e scivolate davvero troppo performanti, anche se la prima patch ha già reso più severi gli arbitri, prima troppo clementi sugli interventi più duri. Da calibrare anche le difficoltà più alte quando si gioca contro l’AI: la squadra controllata dal computer esegue reti di passaggi così veloci e fitte da arrivare quasi a causare motion sickness e sembra che se decide di segnare non ci sia alcun modo di fermarli.

Il beneamato marchio FIFA lascia un’ultima edizione che ha ancora bisogno di qualche patch per convincere al 100% tra portieri e contrasti, ma già avere il crossplay tra le console, con conseguente mercato unito per quanto riguarda FUT è stato un passo enorme.
La curiosità per il vero e proprio salto sotto nuovo nome a fine 2023 non fa che aumentare.

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