La Corea del Nord ha lanciato due nuovi missili balistici dopo quello a medio raggio che nella notte tra il 3 e il 4 ottobre ha sorvolato il Giappone, provocando la reazione internazionale. I missili – questa volta a corto raggio – sono partiti dalla base di Samsok, a Pyongyang, diretti verso il mar del Giappone. “Le nostre forze armate hanno rafforzato il monitoraggio e la sorveglianza e stanno mantenendo la massima prontezza in coordinamento con gli Stati Uniti”, afferma lo stato maggiore dell’esercito sudcoreano. I lanci, comunica il ministero degli Esteri del regime di Kim Jong-Un, sono “le giuste misure di ritorsione dell’Esercito Popolare Coreano contro le esercitazioni congiunte tra Corea del Sud e Stati Uniti che stanno aumentando le tensioni militari nella penisola coreana”.

In seguito al primo lancio, infatti, le risposte militari di Usa e Corea del Sud erano state il lancio di quattro missili Atacms al largo della penisola coreana e un bombardamento di precisione che ha colpito un bersaglio virtuale in mare aperto. Inoltre la portaerei statunitense Ronald Reagan è tornata nelle acque a est della Corea del Sud, una mossa che Pyongyang definisce una “grave minaccia alla stabilità della regione”. Le nuove provocazioni nordcoreane sono arrivate proprio mentre il Consiglio di sicurezza dell’Onu era riunito a New York per discutere della sicurezza internazionale in seguito alla nuova escalation: non è stato raggiunto il consenso su alcuna proposta di risoluzione.

“I lanci mettono in evidenza l’impatto destabilizzante del programma di missili balistici della Corea del Nord. L’impegno americano a difesa della Corea del Sud e del Giappone resta ferreo”, si legge in una nota del comando americano indo-pacifico, che sottolinea come i missili non abbiano posto una minaccia immediata agli alleati. E l’ambasciatrice degli Stati Uniti all’Onu, Linda Thomas-Greenfield, ha chiesto alla Corea del Nord di “cessare il comportamento sconsiderato e provocatorio”, denunciando “un’escalation” a seguito del nuovo lancio di missili balistici verso il mar del Giappone e facendo appello a Pyongyang a “tornare al dialogo”.

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