Scomparsa dopo aver partecipato alle proteste in Iran in memoria di Masha Amini, la 22enne uccisa dopo essere stata arrestata per non aver indossato correttamente l’hijab, e ritrovata morta 10 giorni dopo. È l’ultima storia di violenza che arriva da Teheran. La vittima è una giovanissima 16enne, Nika Shakarami. Scomparsa il 20 settembre scorso mentre partecipava alle manifestazioni, anche cantando come si vede in un video poi diffuso sui social dopo la sua morte, i familiari hanno ritrovato il corpo solo il 30 settembre scorso, in un obitorio di un centro di detenzione della capitale, con il naso rotto e la testa fracassata, come hanno raccontato gli stessi parenti.

Stando ai racconti della zia Atash Shakarami, intervistata dalla Bbc Persian, nell’ultimo messaggio a un’amica, la giovane aveva detto di essere inseguita dalle forze di sicurezza. “Quando siamo andati a identificarla, non ci hanno permesso di vedere il suo corpo, solo il suo viso per alcuni secondi”, ha raccontato ancora la zia.

Ma non solo. I familiari di Nika hanno anche denunciato che le forze di sicurezza hanno poi rubato il corpo per seppellirla in un villaggio. Dopo il ritrovamento del cadavere a Teheran, la famiglia della 17enne ha infatti deciso di trasferire il corpo nella città natale del padre, Khorramabad, nella parte occidentale del paese, così da celebrare i funerali domenica scorsa, nel giorno del 17esimo compleanno di Nika. Le forze di sicurezza hanno intimato i familiari di non tenere una cerimonia funebre ma, nonostante le rassicurazioni, hanno comunque deciso di prelevare il corpo per seppellirlo a Veysian, un villaggio a 40km di distanza.

Le forze iraniane hanno anche arrestato la zia, minacciando di ucciderla, se il resto della famiglia avesse preso parte alle proteste. Centinaia di manifestanti si sono radunati comunque nel cimitero di Khorramabad e hanno cantato slogan contro il governo.

Articolo Precedente

Se Londra piange, Roma non ride: cosa insegna la crisi del Regno Unito post Brexit

next
Articolo Successivo

Lampedusa, il vice sindaco leghista propone di spedire la Porta d’Europa a Bruxelles: “Il posto giusto non è più qui”

next