Il passaggio al digitale taglia radicalmente i posti alla Bbc, che ha deciso di chiudere canali radio in arabo, persiano e cinese, e di eliminare alcuni programmi televisivi in Africa e in Asia. Sono 382 i posti di lavoro che saranno eliminati nell’emittente pubblica britannica, che ridimensiona drasticamente i costi della programmazione radio e tv rivolta all’estero. La tv, che si prepara a celebrare il suo centenario il 18 ottobre, assicura comunque che nessun servizio di lingua straniera verrà chiuso del tutto. A oggi il palinsesto internazionale raggiunge a livello globale un pubblico stimato in 365 milioni di persone ogni settimana ed è particolarmente importante per quei Paesi in cui la libertà di stampa è limitata. Nel comunicato diffuso dall’emittente si legge che “il cambiamento delle abitudini del pubblico in tutto il mondo, con un numero maggiore di persone che accedono alle informazioni in modo digitale, è accompagnato da una situazione finanziaria difficile“.

L’ultimo piano di ridimensionamento era iniziato nel 2020 e aveva comportato centinaia di tagli in tutti i settori, a partire da quello giornalistico. Un duro colpo era arrivato in gennaio quando il governo conservatore aveva annunciato il congelamento per un biennio del canone radiotelevisivo e online (licence fee), principale fonte di finanziamento della Bbc. In quel caso l’opposizione laburista aveva parlato di una “vendetta” dell’allora premier Boris Johnson contro l’emittente ripetutamente criticata dalla compagine Tory per la sua copertura giornalistica. Un appuntamento cruciale è fissato nel 2027, col periodico rinnovo della Royal Charter e quindi del contratto di servizio pubblico, a cui si potrebbe affiancare una abolizione del canone.

Articolo Precedente

Poche scuse, la verità è che non esiste più una sinistra che tuteli i deboli

next
Articolo Successivo

Il giornalismo non è un crimine, voci libere per Julian Assange: la diretta con Barbacetto, Noury, Morra e Moni Ovadia

next