Slitta ancora l’arrivo in Aula al Senato del decreto Aiuti bis. Il provvedimento, stando a quanto stabilito dalla capigruppo, sarà esaminato martedì 13 settembre alle 12 con tutti gli emendamenti che sono oltre 400. Questo a meno di un accordo che si potrebbe raggiungere nei prossimi giorni. Dal governo è arrivata la proposta di ritirare le richieste di modifica, ma per il M5s è necessario intervenire sulle modifiche al Superbonus e sul docente esperto. A loro si aggiungono anche i senatori di Alternativa c’è. Fonti dell’esecutivo hanno commentato: “A causa di questo atteggiamento si rischiano di bloccare gli aiuti a famiglie e imprese”.

I componenti M5s delle commissioni Bilancio e Finanze del Senato hanno diffuso una nota per motivare la loro posizione. “Riteniamo imprescindibile”, si legge, “risolvere il problema del blocco dei crediti d’imposta. Per questo, unica forza politica a insistere sul punto, abbiamo ritenuto inaccettabile e respinto la richiesta del governo di ritirare tutti gli emendamenti e andare direttamente in aula per approvare il testo originario del decreto. Di conseguenza abbiamo chiesto un voto sugli emendamenti, non escludendo la possibilità per il governo di trovare un’ulteriore sintesi“. Secondo gli esponenti M5s, “lo sciagurato blocco della circolazione dei crediti, innescato dalle schizofreniche norme approvate dal governo nel tempo, sta mettendo a repentaglio la sopravvivenza di decine di migliaia di imprese. Nelle nostre riformulazioni degli emendamenti avevamo insistito sull’esclusione della responsabilità solidale dei cessionari, in ogni caso per quanto riguarda il Superbonus, e limitatamente ai crediti generati dopo il Dl Antifrode per gli altri bonus edilizi. Se il governo ha una proposta tecnicamente migliore la faccia, una volta per tutte, ma il problema va risolto adesso”.

Protesta il Partito democratico. “Non si fa campagna elettorale sui bisogni dei cittadini”, ha detto la presidente Pd in Senato Simona Malpezzi. “Quando si è capito che non si riusciva a trovare una quadra, il Pd ha cercato la modalità per mettere in salvaguardia il decreto Aiuti bis. Ricordiamoci che contiene 17 miliardi che servono a famiglie e imprese. Il senso di responsabilità dovrebbe spingere tutti a convertirlo nel miglior modo possibile. Il fatto che M5s e Cal insistano nel tenere tutti gli emendamenti senza provare a cercare una mediazione non è di aiuto. Noi insieme ad altri eravamo disposti a trovare altre soluzioni che potessero garantire di mettere in sicurezza il decreto che dovrebbe essere la priorità di tutti”.

Sul nodo Superbonus, sono stati presentati alcuni emendamenti e in particolare da M5s e Forza Italia. Una delle proposte del M5s prevede che dal 2022 al 2032, ai fini degli adempimenti, le banche possano utilizzare in compensazione i crediti di imposta, fino al 10% delle somme dovute per ogni versamento, con l’Agenzia delle entrate chiamata a definire le modalità attuative. Forza Italia con un emendamento – simile a quelli di Italia al centro e Maie – proponeva di non applicare “la responsabilità solidale” a banche e intermediari finanziari”. Nella proposta c’è anche l’indicazione che Mef e Mims promuovano un accordo con Abi, Cdp, Poste e organizzazioni imprenditoriali per accelerare la circolazione dei crediti d’imposta, garantendo la sostenibilità del mercato delle cessioni per il sistema creditizio.

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