Il ministero degli Esteri di Kiev ha convocato il nunzio apostolico in Ucraina, monsignor Visvaldas Kulbokas, a proposito del recente commento di Papa Francesco sulla morte di Darya Dugina. A renderlo noto è stato il ministro degli Esteri ucraino Dmitro Kuleba. “Abbiamo studiato attentamente la citazione completa di Papa Francesco e abbiamo deciso di convocare il Nunzio Apostolico per esprimere il disappunto dell’Ucraina”, ha detto Kuleba aggiungendo che presto sarà diffusa una dichiarazione al riguardo, con maggiori dettagli.

Il rappresentante di Kiev ha fatto notare che convocare un nunzio è un caso senza precedenti e in quanto tale parla da sé. “Dirò con franchezza che il cuore ucraino è lacerato dalle parole del Papa. È stato ingiusto“.

Durante l’udienza generale di mercoledì 24 agosto, il Pontefice si era espresso sull’uccisione di Dugina, definendo la donna una “una vittima innocente” della guerra. Una dichiarazione questa che non è andata giù a Kiev. L’ambasciatore ucraino presso la Santa Sede, infatti, ha definito il discorso del Papa “deludente”, puntando il dito contro il parallelismo che, a detta di Kiev, il Pontefice avrebbe fatto tra “aggressore e vittima, stupratore e stuprato”.

Darya Dugina, figlia di Aleksandr Dugin e commentatrice televisiva, è stata uccisa a Mosca lo scorso 2o luglio a seguito dell’esplosione dell’auto su cui viaggiava. Secondo la Russia ad aver commesso l’omicidio sarebbe stata Natalia Vovk, la donna ucraina sospettata di essere membro del battaglione Azov e che, secondo le ricostruzioni fatte dagli inquirenti russi, sarebbe fuggita in Estonia. L’esplosivo piazzato nell’auto su cui viaggiava Dugina era in realtà destinato al padre che, secondo le prime ricostruzioni, avrebbe deciso all’ultimo momento di non salire in macchina con la figlia.

“I nostri cuori non desiderano solo vendetta e rappresaglia, sarebbe troppo meschino, non in stile russo”, “serve solo la vittoria“, ha affermato Aleksandr Dugin. Filosofo ultranazionalista russo e teorico dell’Euroasianesimo, Dugin è considerato uomo vicino al presidente Vladimir Putin e uno degli ispiratori dell’invasione dell’Ucraina. “I nostri cuori non desiderano solo vendetta e rappresaglia, sarebbe troppo meschino, non in stile russo”, “serve solo la vittoria”, ha affermato Dugin.

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