“Voglio capire se il presidente della Repubblica è ancora garante della democrazia oppure è parte del gioco che tende a escludere e a comprimere gli spazi democratici”. È duro il leader di Italexit Gianluigi Paragone, alle prese con la raccolta firme “impossibile” in pieno agosto. Insieme a Alternativa, con cui il partito dell’ex M5s si presenterà insieme alle elezioni, chiede una deroga alle regole sulla raccolte delle firme per la presentazione delle liste, vista la particolarità della tornata elettorale in estate. Le ipotesi sono due: o la riduzione del numero di firme necessarie, da 750-1000 a 350-375. Oppure riconoscere le componenti o i gruppi nuovi nati in questa legislatura e presenti all’interno del gruppo misto di Camera e Senato. “Da che parte sta il presidente Mattarella? – insiste Paragone – perché continuiamo a chiedere un incontro e Mattarella nega l’incontro e nega di darci le risposte?”. Paragone ha anche presentato alcuni dei candidati nelle liste di Italexit: intanto c’è il no-green pass Stefano Puzzer. “L’ho dovuto convincere a lungo, perché lui non voleva assolutamente partecipare”, rivela il giornalista. Poi Andrea Stramezzi, medico odontoiatra che si è dedicato alle cure covid. Francesco Amodeo, giornalista-blogger anti europeista. Lina Vanuali, primo giudice che ha dichiarato illegittimi i dpcm di Conte e si candiderà a Pisa. Raffaella Regoli, giornalista in forza a Mediaset, sospesa dal lavoro per non essersi vaccinata pur essendo over 50. L’avvocata Consuelo Locati, che ha difeso i parenti delle vittime del covid a Bergamo.

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