Il 20 giugno è la Giornata mondiale del rifugiato e l’Unhcr ha organizzato in questa occasione una tavola rotonda dal titolo “Rifugiati, dall’asilo all’integrazione: partnership e soluzioni innovative per una crisi senza precedenti”, a Roma. Si celebra così il coraggio, la forza e la resilienza delle milioni di persone costrette a fuggire dal proprio paese di origine. Un’opportunità per ribadire ancora una volta il diritto dei rifugiati di essere protetti e di poter ricostruire la propria vita con dignità, a prescindere dal luogo da cui provengono.

É intervenuto a questo proposito Sergio Mattarella, chiarendo come “La cronaca internazionale ci presenta costantemente la drammatica attualità della condizione dei rifugiati. Il diritto internazionale e la nostra Costituzione prevedono forme specifiche di protezione per quei milioni di persone costrette a fuggire dal proprio paese alla ricerca di un presente e di un futuro migliori”. E, nonostante “L’ Italia contribuisca con responsabilità al dovere morale e giuridico di solidarietà, assistenza e accoglienza dei rifugiati, l’azione a favore dei rifugiati deve essere rafforzata ora, in un momento di accentuata crisi” ha aggiunto il Presidente. Tanti sul territorio italiano, come Pubbliche Amministrazioni e operatori della protezione internazionale e dell’accoglienza, si adoperano per alleviare le sofferenze e garantire l’accesso dei profughi ai servizi, soprattutto nelle settimane successive all’aggressione russa in Ucraina. A questi e a tutti i cittadini Mattarella “ha manifestato la riconoscenza della Repubblica” perché “nel loro operato si rispecchiano i valori della nostra Costituzione”.

In questa Giornata mondiale del rifugiato, l’Unhcr ha affermato di unirsi a coloro che in Italia si mettono a disposizione per individuare soluzioni durature e sostenibili che permettano ai rifugiati di superare i traumi, mettere a frutto il proprio talento e contribuire al paese che li ha accolti. “La protezione” infatti “non si esaurisce nell’accesso all’asilo, ma si manifesta concretamente attraverso un processo di integrazione sociale ed economica” ha dichiarato l’agenzia. “A maggio 2022 sono stati registrati circa 100 milioni di rifugiati, un numero mai visto prima, risultato di una situazione mondiale molto complessa per quanto riguarda la pace e la sicurezza” ha dichiarato Chiara Cardoletti, rappresentante Unhcr per l’Italia, la Santa Sede e San Marino. L’invasione russa dell’Ucraina ha aggravato il fenomeno degli esodi forzarti, che già alla fine del 2021 registrava un aumento rispetto all’anno precedente. La proposta dell’Unhcr è “cercare di capire in che modo si possa non solo accogliere questi 100 milioni, ma anche integrarli per dargli modo di contribuire alle società in cui sono accolte”. L’89% di loro proviene da paesi in via di sviluppo per cui per “la maggior parte sono molto lontani da noi e vivono in Paesi che fanno fatica a gestire le proprie economie” ha chiarito l’agenzia.

“In un contesto così grave di crescita del numero di rifugiati nel mondo, il diritto alla protezione e il dovere all’assistenza devono essere rivolti a tutti coloro che sono costretti a fuggire” ha dichiarato Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato della Camera sui diritti umani. “Il doppio standard di trattamento in base alla provenienza non è accettabile: coloro che hanno diritto alla protezione devono essere trattati allo stesso modo, respingendo la logica dei ‘due pesi e due misure’ in base al luogo di provenienza, un rischio che invece sembra farsi sempre più concreto”.

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