“Il 12 giugno si vota per eleggere circa 1000 nuovi consigli comunali e per 5 quesiti referendari. Lo scorso anno fu approvato un provvedimento nel quale si prevedeva che i partiti consegnassero in anticipo le liste rispetto all’obbligo previsto dalla legge che è di 30 giorni così che la Commissione antimafia potesse dire ai partiti chi era impresentabile e consentire loro di cambiare i canditati. Ma sono state consegnate in tempo utile per questo lavoro preventivo di controllo zero liste. E dobbiamo esaminare 19782 nominativi di candidati: per questo procediamo con difficoltà”. A denunciarlo, attraverso un lungo videomessaggio sui social, è stato Nicola Morra, presidente della commissione Antimafia, a cinque giorni dalle elezioni comunali che coinvolgeranno circa mille comuni in tutta Italia. A questo punto la commissione di Palazzo San Macuto renderà noti i nomi dei candidati cosiddetti impresentabili venerdì 10 giugno, quindi solo 48 ore prima delle elezioni.

Inolte Morra ha ricordato che agli inizi della consiliatura l’Antimafia aveva inasprito i criteri per definire ‘impresentabile’ un candidato ma il nuovo Codice non è stato ratificato dai due rami del Parlamento. Per essere giudicato presentabile bisogna non essere coinvolto in procedimenti relativi all’associazione mafiosa, non essere coniugato o convivente e non avere legami di parentela fino al primo grado di affiliazione con persona condannata, anche con sentenza non passata in giudicato per reati di mafia. In base alla legge Severino ‘l’impresentabilita’ viene estesa a chi ha ricevuto una condanna definitiva per droga o per armi, ma anche per reati contro la pubblica amministrazione, fra i quali corruzione, peculato, abuso d’ufficio e traffico di influenze illecite.

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