Offese agli omosessuali, accostamenti tra gay e mafia e un attacco ai nuovi standard applicati da diverse realtà culturali per garantire maggiore inclusività e rappresentanza. C’è tutto questo nei pochi minuti di intervento che Luca Barbareschi ha fatto in occasione dell’inaugurazione della mostra “Eccentrici e solitari” curata da Vittorio Sgarbi (che si trovava accanto a lui con la fascia tricolore da sindaco), davanti a una platea che comprendeva anche il ministro leghista per il Turismo, Massimo Garavaglia. “Il problema è la mafia dei froci” esordisce. “Non è essere omosessuali il problema, è la mafia degli omosessuali e la mafia delle lesbiche” continua, incassando anche un “bravo” da una persona del pubblico. E poi prosegue: “L’inclusività è la cosa più stupida del mondo. Io dovrei fare un film in cui c’è sempre un nano, un transgender, un cinese. Ma un cinese come? Omosessuale, lesbica?” andando avanti con una serie di battute sugli attori nani. “La cancel culture sta affossando l’Occidente” conclude infine tra gli applausi di alcuni dei presenti. Parole e accostamenti “inaccettabili” reagiscono gli organizzatori del Lazio Pride, che si battono per i diritti delle persone Lgbt. “Ricordiamo che nel 2018 il Pride di Ostia, organizzato da Lazio Pride, fu dedicato proprio alle vittime delle mafie, in gemellaggio con il Pride di Napoli. La comunità Lgbt è vittima della criminalità organizzata, che sfrutta e opprime le condizioni di disagio di chi è vittima di omofobia. Barbareschi chieda scusa”. A fargli eco Virginia Migliore, presidente di Peter Boom Arcigay Viterbo e originaria di Palermo: “Siamo fortemente delusi per le parole di Barbareschi pronunciate a Sutri. Mafie e comunità Lgbt sono in antitesi. Il 9 luglio saremo in piazza al Viterbo Lazio Pride anche contro le mafie, come già Lazio Pride fa da anni”. Il regista ha a sua volta replicato alle polemiche, dicendo di essere stato “strumentalizzato”, ma senza scusarsi. “Ribadisco a chiare lettere il mio essere profondamente e convintamente contro tutte le mafie e le discriminazioni” ha scritto.

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