Mancano una decina di giorni al 1° di maggio, data in cui dovrebbe decadere l’obbligo delle mascherine al chiuso. Per la fondazione Gimbe, nonostante il numero di casi, ricoveri, intensive e decessi “presentino una lieve tendenza alla flessione”, tuttavia “la circolazione del virus è ancora molto elevata“: il numero di positivi, comunica la fondazione, è sottostimato ma si aggira intorno agli 1,2 milioni di persone, con oltre 50mila nuovi casi giornalieri e un tasso di positività dei tamponi che supera il 15%. “Di conseguenza”, ha dichiarato il presidente Gimbe Nino Cartabellotta, abolire l’obbligo di mascherina al chiuso è “una decisione molto avventata“, specificando che l’incidenza del virus supera i 500 casi ogni 100.000 abitanti in 72 province italiane.

Togliere le mascherine nei luoghi chiusi sarebbe una decisione avventata per tre motivi: “Innanzitutto, nei locali affollati e/o scarsamente aerati la probabilità di contagio è molto elevata; in secondo luogo, la vaccinazione offre una protezione parziale dal contagio; infine, ci sono milioni di persone suscettibili, non vaccinate o senza booster. Utile ribadire che la protezione individuale è massimizzata con la mascherina FFP2 e non con quella chirurgica, poco efficace nei confronti di Omicron”.

I nuovi numeri del monitoraggio Gimbe sottolineano infatti che continuano a calare i nuovi vaccinati contro il Covid-19: dal 13 al 19 aprile sono stati 6.092 rispetto agli 8.601 della settimana precedente (-29,2%). Le persone attualmente vaccinabili con la prima dose sono circa 4,2 milioni e 2 milioni sono, invece, quelle che potrebbero ricevere subito la terza dose: in totale, sono 6,89 milioni le persone che non hanno ricevuto nemmeno una dose di vaccino, di cui 2,69 milioni temporaneamente protette in quanto guarite da meno di 180 giorni.

Per Gimbe, i nuovi dati mostrano una “campagna vaccinale al palo”: “Nonostante ci siano 4,2 milioni di persone vaccinabili con prima dose e 2 milioni con dose booster, i tassi di copertura vaccinale nell’ultimo mese hanno registrato aumenti irrisori” ha detto Cartabellotta. “Tra il 20 marzo e il 19 aprile le coperture con almeno una dose sono ferme all’85,6%; quelle con ciclo completo sono cresciute di soli 0,2 punti percentuali rispetto alla settimana precedente. Anche le coperture delle terze e quarte dosi procedono molto a rilento, nonostante l’inizio più tardivo e l’estesa platea vaccinabile”.

Le ultime due settimane, rileva il monitoraggio Gimbe, sono state segnate da una lieve riduzione dei contagi, con un netto calo nella settimana 13-19 aprile (-19,5 rispetto alla precedente), ma “questi numeri sono condizionati da una riduzione di oltre il 20% dei tamponi in conseguenza delle festività pasquali“. In particolare, nella settimana appena trascorsa, i nuovi casi sono stati 353.193 rispetto ai 438.751 della precedente, con una media di 50mila contagi al giorno. Sono in calo anche i casi attualmente positivi, passati da 1.228.745 a 1.208.279.

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