Nel giorno in cui Joe Biden arriva in Europa, torna l’alta tensione in Corea del Nord. Pyongyang ha lanciato un missile balistico intercontinentale in direzione del mar del Giappone. Lo ha reso noto il presidente sudcoreano Moon Jae-in, esprimendo disappunto al termine della riunione del Consiglio sulla sicurezza nazionale, “per la violazione della moratoria autoimposta da Pyongyang” sui test e delle risoluzioni Onu. Da parte sua Seul ha fatto sapere di aver effettuato un ciclo di lanci di missili “strategici” da terra, mare e aria in risposta al test della Corea del Nord, che è il più potente dal 2017.

Il missile a 170 km dal Giappone – Il ministero della Difesa giapponese ha spiegato che il missile di Pyongyang è caduto a circa 170 chilometri dalle coste della prefettura di Aomori, a nord ovest dell’arcipelago. Una distanza che si trova all’interno della Zona economica esclusiva (Zee). Fonti del ministero riferiscono alla televisione pubblica Nhk che il proiettile ha raggiunto un’altitudine di 6.000 km, e dunque potrebbe trattarsi di un missile balistico intercontinentale.

L’intervento della Cina – A un mese dall’inizio della guerra in Ucraina, dunque, si torna ad aprire il fronte coreano. E la Cine ne approfitta per invitare tutte le parti a “far avanzare il processo” di pace della penisola. “Speriamo che tutte le parti interessate si concentrino sulla situazione generale di pace e di stabilità nella penisola”, ha detto il portavoce del ministero degli Esteri, Wang Wenbin. L’auspicio, ha aggiunto nel briefing quotidiano, è che “aderiscano alla corretta direzione del dialogo e della consultazione e collaborino per far avanzare il processo di soluzione politica della questione della penisola coreana”.

Le reazioni di Usa e Tokyo – La mossa della Corea del Nord arriva nel giorno in cui la Nato si riunisce a Bruxelles con il presidente Usa Biden e con l’inconsueta presenza del premier nipponico Fumio Kishida. Per Kishida l’atto della Nord Corea è “sconsiderato” e “inaccettabile“. Il premier nipponico ha detto di voler confermare il coordinamento della risposta alle ripetute provocazioni di Pyongyang che violano le risoluzioni dell’Onu. Il premier ha aggiunto che il Giappone lavorerà con Usa e Corea del Sud, alludendo – secondo i media di Tokyo – ad ulteriori sanzioni alla Corea del Nord dopo che il missile è caduto nella zona economica esclusiva nipponica. Il lancio del missile nordcoreato provoca la reazione pure degli americani, con la portavoce della Casa Bianca Jen Psaki che ha definito l’atto “una sfacciata violazione di molteplici risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e solleva inutilmente tensioni, rischiano di destabilizzare la situazione della sicurezza nella regione”.

I test della Corea – Il lancio segue di quattro giorni le sue esercitazioni d’artiglieria fatte da Pyongyang e il lancio della scorsa settimana (fallito secondo Seul) di un apparente sistema missilistico a lungo raggio. Si tratta, tuttavia, di ulteriori segnali sulla volontà dello Stato di avviare un ciclo permanente di atti provocatori dopo che a gennaio minacciò, di fronte allo stallo negoziale prolungato con gli Usa sul dossier nucleare, di revocare la sua moratoria autoimposta alcuni anni fa sui test nucleari e sui missili balistici a gittata intercontinentale.

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