Il governo austriaco, in accordo con i lander e il comitato scientifico, ha annunciato una serie di allentamenti delle misure anti-Covid a partire dal 5 marzo. Il Green pass resta obbligatorio solo per “contesti vulnerabili” come ospedali e case di riposo. Non sarà invece più necessario nei negozi. L’obbligo di mascherina è confermato solo nei supermercati, nelle farmacie e sui mezzi pubblici oltre che, come per il certificato verde, negli ospedali e nelle Rsa. Il coprifuoco viene sospeso: saranno aboliti gli orari di apertura ridotti per bar e ristoranti e i locali notturni potranno riaprire. Verranno revocate le restrizioni sui grandi eventi. Nulla è stato ancora deciso, invece, sui tamponi – che al momento sono ancora gratuiti – e sull’obbligo vaccinale. Anche se formalmente già in atto, l’applicazione con sanzioni è prevista solo dal 15 marzo. Alcuni governatori hanno anche proposto un ‘congelamento’ dell’obbligo, visto l’attuale andamento della pandemia. “Non abbiamo ancora superato la pandemia”, ha dichiarato il cancellerie Karl Nehammer, ma ha ribadito che la situazione è migliorata, specialmente negli ospedali. Già a partire da sabato non sarà più obbligatorio esibire la prova dell’avvenuta vaccinazione o guarigione per entrare nei ristoranti, nelle palestre e partecipare ai raduni.

Anche la Germania inizierà a revocare alcune delle restrizioni in vigore, come annunciato dal cancelliere tedesco Olaf Scholz. Il governo federale e i presidenti dei land tedeschi hanno concordato un piano per mettere fine e gran parte delle misure a partire dal 20 marzo. Secondo la prima bozza di risoluzione della Cancelleria, entro quella data saranno ritirate “tutte le misure protettive di più ampia portata”. Tuttavia, rimarrà in vigore il requisito della mascherina. “Possiamo guardare al futuro con maggiore ottimismo di quanto fatto nelle scorse settimane”, ha detto Scholz, annunciando la decisione. Il piano in tre punti sul quale è stato trovato l’accordo prevede uno stop graduale alle restrizioni per gli assembramenti privati, i negozi, ristoranti e alberghi. A partire dal 20 marzo, tutte le “misure protettive più stringenti” saranno cancellate.

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