Facendo un paragone tra l’andamento dell’epidemia oggi e nello stesso periodo del 2020, mentre “i casi notificati” stanno per arrivare al dato “della curve discendente dello scorso anno”, “i dati delle ospedalizzazioni, dei ricoveri e dei decessi” mostrano “una netta divergenza”. A spiegarlo Silvio Brusaferro nel consueto video del venerdì che analizza l’andamento della situazione epidemiologica in Italia. L’esperto ha quindi spiegato il monitoraggio delle “varianti”: “In più regioni sono stati segnalati casi di variante Omicron e i casi sono riconducibili a persone che hanno avuto contatti o stretti o che provengono da zone come il Sudafrica”.
Cronaca - 10 Dicembre 2021
Brusaferro confronta i dati 2020-2021: “I casi stanno per intercettare la curva dello scorso anno, ma numeri di ricoveri e decessi divergenti”
La Playlist Cronaca
- 16:26 - Unindustria, Rondinelli: "Il provincialismo non fa bene alla nostra economia"
Roma, 08 mag. - (Adnkronos) - "Il governo non sta tutelando il settore industriale italiano nella giusta direzione, perché non lo sta collocando in una logica di investimenti europei: bisogna tornare a una grande politica industriale a livello europeo che sia supportata da investimenti e politiche a sostegno delle piccole e medie imprese e della grande azienda italiana. Il tutto in un grande panorama di maggiore competitività interna e maggiore concorrenza a livello di mercato globale". Queste le parole Daniela Rondinelli, eurodeputato Pd, durante l’evento Fabbrica Europa: un incontro organizzato per discutere le proposte di Confindustria per le elezioni europee, con i Parlamentari europei nella circoscrizione Italia centrale, che si è tenuto a Roma nella sede di Unindustria, promotrice dell'evento.
"Il governo Meloni sta attuando misure che contengono l'industria troppo nei confini italiani, con un provincialismo che non fa bene per lo sviluppo della nostra economia e per le nostre aziende, che rappresentano un'eccellenza nel mondo". Per Rondinelli, "le aziende italiane si vogliono misurare con transizione ecologica e digitale, che vengono viste non solo come volano per lo sviluppo ma anche come fattore di competitività. È fondamentale riportare nell'agenda europea un piano per le industrie europee. Ma dobbiamo farlo superando i fattori di dumping che ancora mettono in concorrenza sleale le imprese nel mercato unico europeo", aggiunge Rondinelli, che entra nel merito: "Penso al costo del lavoro e alle diverse discipline fiscali: dobbiamo arrivare verso l'unione europea della fiscalità comune. Tutte le politiche industriali dovranno essere sostenute da un bilancio comunitario che non può essere più limitato all'1%. Abbiamo bisogno di ragionare su nuove risorse sui mercati finanziari, sul modello nel Next generation Eu, per finanziare davvero un bilancio continentale che possa sostenere la politica industriale europea".
- 16:25 - Unindustria, Procaccini: "La stabilità è anche un valore economico"
Roma, 8 mag. - (Adnkronos) - “Competitività e non sussidi, credo sia questa la richiesta: non aiuti economici ma esser lasciati liberi di poter esprimere il proprio potenziale". Nicola Procaccini, eurodeputato FdI e co-presidente Ecr, lo dice chiaramente durante "Fabbrica Europa", l'incontro vetrina per le proposte di Confindustria in vista delle elezioni europee, insieme ai Parlamentari europei nella circoscrizione Italia centrale, tenutosi a Roma nella sede di Unindustria, promotrice dell'evento. "La competitività non è stata esattamente al centro delle politiche europee dell'ultimo mandato", analizza Procaccini. "Credo, al contrario, che sia stata sacrificata sull'altare di un furore ideologico che ci ha portato un po' fuori strada e a perdere competitività in un momento particolarmente critico e contraddistinto da situazioni geopolitiche particolarmente gravi".
Procaccini prosegue: “Ricordo il proverbio secondo cui l’America innova, la Cina copia e l'Europa regolamenta. Io rappresento un gruppo parlamentare che nasce proprio con questa ragione sociale: quella di una minore invasività possibile dello Stato. In questo caso, del superstato europeo, nei confronti delle Nazioni. La buona notizia è sullo stato di salute dell'economia italiana rispetto ad altre economie. L'elemento della stabilità di governo - al di là del colore politico - è un valore economico, oltre che politico. L’Italia, nel rapporto con altre nazioni, si presenta con questo vantaggio competitivo che va sfruttato, facendo anche lavoro trasversale. Ho il ricordo della battaglia su regolamento imballaggi, quando le forze politiche italiane si sono trovate nella stessa trincea, con capacità di visione che va al di là della bandiera. Io penso che la prossima stagione dell’Italia possa essere piacevole: un giornale tedesco titolava ‘abbiamo sottovalutato gli italiani’. Questo racconta come gli italiani nei momenti di crisi sappiano tirare fuori il meglio di se stessi e portarlo nell’Europa che verrà”, ha concluso Procaccini.
- 16:25 - Unindustria, Corazza: "L'Europa rimetta l'industria al centro"
Roma, 8 mag. - (Adnkronos) - “Questo non è un voto normale, avviene in contesto eccezionale: dopo gli eventi del 7 ottobre e dopo oltre due anni dall’invasione russa, il mondo sta scivolando verso una fortissima instabilità internazionale. La classe dirigente europea deve spiegare che ti tipo di Europa vuole dopo le elezioni: penso che la prima cosa sia rafforzare la nostra autonomia strategica. Per fare questo serve una strategia di politica industriale: l'Europa rimetta l'industria al centro. Penso alle politiche sui microchip o all'innovazione: senza strategie è difficile perseguire gli obiettivi di sicurezza”. Lo spiega Carlo Corazza, direttore dell’ufficio in Italia del Parlamento europeo durante l’evento Fabbrica Europa: un incontro organizzato per discutere le proposte di Confindustria per le elezioni europee con i Parlamentari europei nella circoscrizione Italia centrale, che si è tenuto a Roma nella sede di Unindustria, promotrice dell'evento.
“Vediamo che Putin non è isolato: Blinken, durante la sua visita in Cina, ha detto chiaramente che senza il sostegno cinese oggi la Russia sarebbe molto più debole. Iran, Corea del Nord: sembra quasi che i regimi autoritari si stiano contrapponendo in maniera sempre più netta alle democrazie liberali”, prosegue Corazza. Che poi contestualizza: “Questa per l’Europa è un po' la fine dell’età dell'innocenza. Il mondo che conoscevamo non c'è più e l’Europa è in pericolo: questo significa che ci si deve attrezzare, senza panico e isterismi, per tutelare la sua difesa e sicurezza. La prima cosa da fare è andare votare, perché il voto è il messaggio più potente verso le dittature”, le parole di Corazza.
- 16:24 - Unindustria, Rondinelli: "Il provincialismo non fa bene alla nostra economia"
Roma, 08 mag. - (Adnkronos) - "Il governo non sta tutelando il settore industriale italiano nella giusta direzione, perché non lo sta collocando in una logica di investimenti europei: bisogna tornare a una grande politica industriale a livello europeo che sia supportata da investimenti e politiche a sostegno delle piccole e medie imprese e della grande azienda italiana. Il tutto in un grande panorama di maggiore competitività interna e maggiore concorrenza a livello di mercato globale". Queste le parole Daniela Rondinelli, eurodeputato Pd, durante l’evento Fabbrica Europa: un incontro organizzato per discutere le proposte di Confindustria per le elezioni europee, con i Parlamentari europei nella circoscrizione Italia centrale, che si è tenuto a Roma nella sede di Unindustria, promotrice dell'evento.
"Il governo Meloni sta attuando misure che contengono l'industria troppo nei confini italiani, con un provincialismo che non fa bene per lo sviluppo della nostra economia e per le nostre aziende, che rappresentano un'eccellenza nel mondo". Per Rondinelli, "le aziende italiane si vogliono misurare con transizione ecologica e digitale, che vengono viste non solo come volano per lo sviluppo ma anche come fattore di competitività. È fondamentale riportare nell'agenda europea un piano per le industrie europee. Ma dobbiamo farlo superando i fattori di dumping che ancora mettono in concorrenza sleale le imprese nel mercato unico europeo", aggiunge Rondinelli, che entra nel merito: "Penso al costo del lavoro e alle diverse discipline fiscali: dobbiamo arrivare verso l'unione europea della fiscalità comune. Tutte le politiche industriali dovranno essere sostenute da un bilancio comunitario che non può essere più limitato all'1%. Abbiamo bisogno di ragionare su nuove risorse sui mercati finanziari, sul modello nel Next generation Eu, per finanziare davvero un bilancio continentale che possa sostenere la politica industriale europea".
- 16:22 - Unindustria, Corazza: "L'Europa rimetta l'industria al centro"
Roma, 8 mag. - (Adnkronos) - “Questo non è un voto normale, avviene in contesto eccezionale: dopo gli eventi del 7 ottobre e dopo oltre due anni dall’invasione russa, il mondo sta scivolando verso una fortissima instabilità internazionale. La classe dirigente europea deve spiegare che ti tipo di Europa vuole dopo le elezioni: penso che la prima cosa sia rafforzare la nostra autonomia strategica. Per fare questo serve una strategia di politica industriale: l'Europa rimetta l'industria al centro. Penso alle politiche sui microchip o all'innovazione: senza strategie è difficile perseguire gli obiettivi di sicurezza”. Lo spiega Carlo Corazza, direttore dell’ufficio in Italia del Parlamento europeo durante l’evento Fabbrica Europa: un incontro organizzato per discutere le proposte di Confindustria per le elezioni europee con i Parlamentari europei nella circoscrizione Italia centrale, che si è tenuto a Roma nella sede di Unindustria, promotrice dell'evento.
“Vediamo che Putin non è isolato: Blinken, durante la sua visita in Cina, ha detto chiaramente che senza il sostegno cinese oggi la Russia sarebbe molto più debole. Iran, Corea del Nord: sembra quasi che i regimi autoritari si stiano contrapponendo in maniera sempre più netta alle democrazie liberali”, prosegue Corazza. Che poi contestualizza: “Questa per l’Europa è un po' la fine dell’età dell'innocenza. Il mondo che conoscevamo non c'è più e l’Europa è in pericolo: questo significa che ci si deve attrezzare, senza panico e isterismi, per tutelare la sua difesa e sicurezza. La prima cosa da fare è andare votare, perché il voto è il messaggio più potente verso le dittature”, le parole di Corazza.
- 16:05 - Sanità: Pilo (M5S), 'accesso a cure deve essere diritto di tutti'
Roma, 8 mag. (Adnkronos) - “La salute dei cittadini è un diritto garantito dalla nostra Costituzione, eppure milioni di persone rinunciano a curarsi”. E' quanto afferma in una nota la candidata alle elezioni europee nella Circoscrizione Isole del Movimento 5 stelle, Cinzia Pilo.
“Cresce dell’8,5% - aggiunge - il ricorso alle cure intramoenia per chi ha disponibilità economica anche a causa delle lunghissime liste di attesa, ma in Sardegna e in Sicilia le famiglie che rinunciano a curarsi per mancanza di risorse superano il 5%, il Sud l’8%, il doppio della media nazionale”.
“La povertà assoluta - prosegue - che colpisce le famiglie nel Mezzogiorno del Paese coinvolge più di 2 milioni di persone. Servono misure urgenti di contrasto alla povertà e alle diseguaglianze che oggi impediscono l’accesso alle cure. L’impatto sanitario, sociale e economico è senza precedenti, una situazione inaccettabile. La salute è un bisogno primario. Di questo parleremo nel convegno che si terrà a Cagliari il 17 maggio, perché le cure non siano un privilegio per ricchi ma un diritto garantito a tutte e tutti”, conclude.
- 16:03 - Corruzione: Nevi (Fi), 'decidere se essere garantisti sempre o a corrente alternata'
Roma, 8 mag. (Adnkronos) - Su quello che sta accadendo in Liguria, “dobbiamo decidere se siamo garantisti sempre o a corrente alternata. Conte non è stato così solerte in altre occasioni che vedevano coinvolti personaggi più vicini al Movimento". Così Raffaele Nevi, portavoce di Forza Italia e vicepresidente dei deputati azzurri, intervenendo a Tagadà.
"Oggettivamente -ha proseguito Nevi- quanto sta emergendo non è bello, ma bisogna dimostrare che c'è stato un do ut des. Se c’è stato, il reato c’è e chi lo ha commesso deve pagare. L'esperienza, però, ci dimostra che a volte non è così. Al telefono si possono dire tante cose, magari esagerando, senza però commettere alcun reato. Tra quanto emerge dalle intercettazioni e i fatti veri ci possono essere differenze, ed è poi compito dell’autorità giudiziaria stabilire se c'è stato effettivamente un reato. Desta qualche perplessità la tempistica dell’inchiesta che ha colpito il governatore della Liguria, ma non entro nel merito di un provvedimento tecnico, che avrà le sue motivazioni. Quello che è incredibile è che qui ci si professa garantisti e poi si chiede che i ladri vengono espulsi prima che diventino ladri", ha concluso Nevi.