Riduzione della durata del Green pass da 12 a 9 mesi – o forse 6 – ed esclusione dei tamponi dal certificato verde. Per averlo bisognerà perciò essere vaccinati oppure guariti. Sono alcune delle ipotesi allo studio del governo per cercare di prevenire un eventuale peggioramento dei contagi e salvare così il periodo delle Feste natalizie da ulteriori strette. Il ministro della Salute Roberto Speranza a Che tempo che fa ha frenato: “Manteniamo le regole esistenti, soprattutto quelle sui viaggi internazionali, ma dobbiamo monitorare con attenzione il quadro epidemiologico. I 12 mesi del Green pass scadono dalla seconda dose: nessuno quindi finora ha un intervallo di 12 mesi dalla seconda dose, riguardo la sua durata valutiamo con il Cts“. La situazione delle prossime settimane “è insidiosa”, ha aggiunto il ministro. “Se continuiamo a insistere sui richiami per i vaccini e sulle prime dosi e comportamenti corretti possiamo limitare il più possibile eventuali misure: dipende dai nostri comportamenti e dalla campagna di vaccinazione”.

Intanto, dopo la stretta ai cortei No Green pass voluta dalla ministra dell’Interno Luciana Lamorgese, che ha imposto il divieto della circolazione in pieno centro e ha richiesto percorsi alternativi concordati con le Questure, anche i sindaci delle grandi e delle piccole città prendono provvedimenti. Si ipotizzano interventi su piazze storiche e luoghi della movida – come è successo a Roma a Trastevere e a Monti – e dello shopping, con contapersone e sbarramenti che limitano gli assembramenti.

Il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi ha introdotto accessi più limitati alle zone di maggior richiamo della città. Ad Aprilia, teatro di un focolaio nel basso Lazio, si valuta di tornare all’uso della mascherina anche all’aperto e si indaga sull’attività di medici di famiglia contrari al vaccino. Il prossimo passo potrebbe essere l’obbligo di mascherine all’aperto. Al momento c’è uno stato di ‘pre allert’ e oggi ci sono stati altri 33 casi. La Asl è in stretto contatto con il Comune e il Prefetto. Lo stesso sta facendo l’Ordine dei medici di Rimini con sanitari no vax denunciati dagli stessi pazienti. A Bergamo, epicentro della prima drammatica ondata, hanno riaperto gli hub vaccinali per accelerare le terze dosi, i richiami di J&J, e le vaccinazioni per i bambini che a breve avranno il disco verde dell’Ema.

A Trento, Bolzano, e Rovereto, dove la tradizione dei Mercatini di Natale è forte, è stato introdotto il Green pass con braccialetto ogni giorno di colore diverso e bancarelle in numero ridotto: ogni visitatore, dopo aver mostrato la certificazione sanitaria, riceve al check point un nastrino da legare al polso, una sorta di lasciapassare. “In base all’evoluzione della curva dei contagi – ha detto il sindaco di Bolzano, Renzo Caramaschi – saranno adottate possibili restrizioni se i casi aumenteranno”. Provvedimenti elastici, insomma, per prevenire che la circolazione del virus aumenti, e per stringere le maglie. Intanto il sindaco di Bolzano ha diminuito gli stand del 30% e per evitare la ressa ha vietato i chioschi di cibi e bevande, come il classico vin brulè, al di fuori di piazza Walther, il salotto buono della città. Mascherina obbligatoria invece a Verona per le piazze dei Mercatini. Il sindaco Federico Sboarina ha firmato l’ordinanza che ne prevede l’utilizzo per tutti, cittadini e turisti. A piazza dei Signori, Cortile del Tribunale, Cortile Mercato Vecchio, ponte Pietra e ponte Castelvecchio, dunque, non entrano i no-mask. Un provvedimento che rafforza le misure anti-affollamento e tiene già conto dell’aumento di contagi emerso dai monitoraggi sanitari.

A Trieste, dalle ore scorse, tre aree sensibili per la vita dei cittadini – come il porto e il centro storico – sono state vietate alle manifestazioni, dopo tutto il disagio provocato nei giorni scorsi dalle proteste dei no pass. Fino alla fine del mese è in vigore una ordinanza del sindaco Roberto Di Piazza che impone mascherina e distanziamento a chi manifesta, che è anche tenuto a garantire, tramite steward, il servizio di controllo degli obblighi . Anche Gorizia si è mossa sulla stessa linea.

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