Thomas Jefferson espulso dal municipio di New York. Lo ha deciso all’unanimità il consiglio comunale della città americana che ha decretato il trasferimento della statua del terzo presidente degli Stati Uniti. Ancora non si sa dove: all’inizio si era parlato della sede della Historical Society dove doveva essere inserita in un preciso contesto storico in grado di ricordare l’importanza di Jefferson come uno dei padri fondatori degli Stati Uniti senza comunque dimenticare che aveva avuto più di 600 schiavi. La rimozione della statua era stata proposta per la prima volta nel 2001. Quella di Jefferson non è la sola statua newyorchese di un ex presidente condannata ad essere rimossa nella rivisitazione del passato razzista degli Stati Uniti sollevata dal movimento Black Lives Matter: l’anno scorso il Museo di Storia Naturale ha deciso di spostare dal suo ingresso su Central Park il controverso monumento equestre che raffigura il 26esimo presidente americano Theodore Roosevelt con ai piedi un afro-americano ed un nativo.

La decisione della Camera della City Hall newyorchese ha provocato la reazione dell’ex presidente Donald Trump secondo il quale si tratta dell’ultimo l’esempio di malafede dei progressisti che vogliono cancellare la storia. “La sinistra radicale è impazzita e sta facendo davvero male al Paese” ha detto Trump. Ma nella sua presa di posizione non è mancato uno scivolone storico. Nel comunicato, infatti, Jefferson viene indicato come “uno dei principali autori della Costituzione degli Stati Uniti”. Il problema è che il terzo presidente americano non fu tra i membri della Convenzione Costituente di Filadelfia che nel 1787 mise a punto gli articoli della legge fondamentale degli Stati uniti d’America: in quei mesi Jefferson si trovava in Francia per una missione diplomatica che durò dal 1785 al 1789.

Pur non avendo contribuito alla Costituzione, il terzo presidente americano è comunque considerato il principale autore della Dichiarazione di Indipendenza e, come “Padre Fondatore” della nazione fu uno dei paladini dei principi di eguaglianza e libertà religiosa. Jefferson fu però anche padrone di 600 schiavi nella sua piantagione di Monticello in Virginia ed ebbe almeno sei figli con una di loro, Sally Hemings.

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