“Siamo stanche di una sinistra frammentata, che guarda ai dettagli ed è incapace di avere pianificazione strategica contro un nemico comune, la destra, che è sempre più forte. Mentre, parallelamente, c’è una forza incredibile ma inascoltata che spinge dal basso, sviluppata per lo più dai giovani nei movimenti, che non riesce mai a canalizzarsi come forza elettorale perché gli spazi sono tutti occupati dai partiti, dove si continua a fare politica alla vecchia”. Dalla frustrazione ma anche dalla voglia di agire nasce Fantapolitica che, come Ti Candido prima di lei, si pone l’obiettivo di svecchiare la politica italiana, raccogliendo energie dal basso e incanalandole nella politica locale. “Farlo con i partiti politici è impossibile – spiega al fattoquotidiano.it Cristiana Cerri Gambarelli, una delle tre fondatrici di Fantapolitica – perché quegli spazi sono dominati da uomini bianchi e da persone vecchie: vecchie nel modo di vedere la politica, vecchie nel modo di pensare e di comunicare. I partiti, infatti, accettano i giovani solo finché questi ripetono le loro vecchie formule, ma noi vogliamo essere ascoltati per quello che abbiamo da dire”.

Gli ingredienti per una politica al passo con i tempi, secondo Fantapolitica, sono pochi ma fondamentali: “Pianificazione strategica, policy (e non politica), che si basa sulla conoscenza dei temi, insieme ad alcune pratiche che vediamo funzionare in altre parti d’Europa e che vorremmo portare e vedere applicate in Italia, come il porta a porta e la conversazione uno a uno, più efficaci di qualsiasi propaganda sui social media”. Fantapolitica, nato a maggio di quest’anno, per le amministrative del 3 e del 4 ottobre presenta 16 candidati in sette Regioni: tutti under 30. “Spesso veniamo accusati di giovanilismo, ma per noi è importante partire dalla formazione dei giovani, che spesso scappano dalla politica perché l’ambiente è tossico”, dice la fondatrice Cerri Gambarelli, 27 anni, che insieme a Sokaina Chroukate e Gabriella Sesti Osséo cinque mesi fa ha fondato il progetto ispirandosi a Ti Candido, dentro la cornice della Scuola di Mobilitazione Politica promossa dalla Fondazione innovazione urbana di Bologna. Al centro dell’agenda di Fantapolitica: clima, giustizia sociale, attenzione al lavoro e alla cura.

Il candidato fantapolitico al consiglio di quartiere di Bologna, il 29enne Francesco Gentilini, “spinge come proposta sul ‘sindaco della notte’: una figura ricoperta da un giovane che, conoscendo la notte, tratti il tema della sicurezza in un modo originale, opponendosi alla narrativa che ne fa la destra e alla strategia fallimentare del ‘più forze dell’ordine’, distribuendo gli eventi notturni e proponendone di nuovi”. Mentre a Trieste, la candidata al consiglio comunale Giorgia Kakovic, 27 anni, ha tra le sue priorità le politiche per la comunità Lgbtq+ e la violenza di genere, “gestendo percorsi di affrancamento delle donne vittime di violenza, anche tramite sostegni economici”. A Merano, invece, la 23enne Vero Pinzger, candidata fantapolitica al consiglio comunale, propone una scienza che guidi le decisioni: “Un piano di azione che si chiama Secap (Sustanaible Energy and Climate Action Plan), uno strumento da utilizzare per prendere le decisioni, servendosi dell’aiuto della scienza nell’ambito del cambiamento climatico”.

Contro la politica dei “soliti noti” e con l’intento di romperne le barriere d’accesso, alle amministrative di quest’anno – come in quelle del 2019 e del 2020 – scende in campo anche Ti Candido, che a questa tornata sostiene 18 attivisti e attiviste. Papabili consiglieri e sindaci, che il Comitato ha sostenuto anche economicamente, tramite delle campagne di crowdfunding. “In un Paese democratico il finanziamento della politica dovrebbe essere pubblico, per evitare che contino solo i ricchi o posizioni di rendita”, scrivono nel loro manifesto. Una mancanza che Ti Candido si pone l’obiettivo di sanare perché “la politica non sia privilegio per pochi”, ma per tutti quelli che hanno voglia di spendersi per “costruire giustizia sociale”. “Vogliamo essere il tramite di una nuova forma di partecipazione dei cittadini”, rendendo la politica una possibilità alla portata di tutti.

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