È stata fermata con l’accusa di omicidio volontario aggravato la mamma del bambino di due anni che venerdì la stessa donna aveva adagiato morto sul nastro trasportatore della cassa di un supermercato a Po’ Bandino, una frazione di Città della Pieve, nel perugino. Si tratta di una 44enne di nazionalità ungherese senza fissa dimora. Il provvedimento è stato adottato dal sostituto procuratore Manuela Comodi e, spiegano dalla Procura di Perugia a LaPresse, si è reso necessario visti i “numerosi e significativi elementi” emersi durante le prime indagini.

Secondo quanto finora ricostruito, la madre è stata l’unica persona ad aver trascorso con il bambino le ore precedenti alla morte, come emerge sia dalle testimonianze raccolte sia dalla visione dei filmati delle telecamere di zona. Vicino al supermercato, oltre al passeggino, su cui ci sono delle macchie ancora non identificate che potrebbero essere sangue, sono stati rinvenuti giocattoli, un peluche e un pannolino usato, oltre a una maglietta sporca di sangue con dei tagli sulla parte anteriore e una felpa della madre. Un ulteriore, importante elemento emerso è stato l’invio di una foto ritraente il bambino insanguinato trasmessa molto presumibilmente dalla donna al padre del piccolo in Ungheria, tramite una piattaforma social. L’uomo, alla vista dell’immagine ha allertato tutte le Autorità, hanno riferito gli inquirenti.

Resta tuttavia ancora da chiarire l’esatta dinamica del fatto. Da accertare anche l’arma del delitto: è stato trovato un coltello e il piccolo, infatti, presentava diverse ferite da arma da taglio al petto. Secondo una prima versione, l’arma è stata rinvenuta in un casolare non lontano dal negozio, mentre per una seconda versione il coltello si trovava all’interno della borsa della donna, ma va ancora stabilito se si tratti o meno dell’arma del delitto.

La madre è entrata nel nel supermercato nel pomeriggio di venerdì 1 ottobre con il bambino di due anni in braccio. Adagiandolo sul nastro trasportatore del negozio, ha cominciato a chiedere aiuto. Inutili i soccorsi: il personale del 118 ha cercato invano di rianimare il piccolo, ma dopo una ventina di minuti, il bimbo è stato dichiarato morto. La mamma del piccolo non si è comunque allontanata. Portata in caserma dai carabinieri, è stata interrogata dal sostituto procuratore, ma, sia al personale del supermercato sia agli investigatori è apparsa in evidente stato confusionale ed ha fornito versioni contrastanti su quanto accaduto.

Gli accertamenti sono proseguiti fino a tarda sera. L’area attorno al supermercato è stata transennata e non lontano dall’esercizio commerciale è stato trovato un passeggino con alcune tracce, probabilmente di sangue, anche questo al vaglio degli investigatori, coordinati dalla procura di Perugia. Ancora da accertare l'”eventuale coinvolgimento di terzi”. Transennato anche il casolare abbandonato non lontano dal supermarket dove sarebbe stato trovato il coltello. Si attendono i rilievi del medico legale: tra i punti da chiarire quando e dove sia morto il piccolo, se la madre lo abbia portato al supermercato già deceduto o in fin di vita. Da verificare anche dove e come siano state provocate le ferite: mamma e figlio, infatti, non vivevano a Città della Pieve, ma in passato erano stati ospiti di una casa famiglia fuori regione e poi di alcuni amici.

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