Sanofi – che insieme a Gsk aveva sviluppato un vaccino a base di proteine ricombinanti che dovrebbe essere pronto a fine dicembre – non passerà alla fase 3 dei test per il suo vaccino a Rna messaggero contro il Covid-19, l’ultimo passo prima della commercializzazione. Continuerà a sviluppare l’altro composto per prevenire il virus Sars Cov 2. La società francese ha contemporaneamente annunciato risultati positivi della fase 1-2 della sperimentazione del suo vaccino a Rna messaggero, ma ritenendo he il prodotto arriverà sul mercato troppo tardi non ha ritenuto di andare oltre.

“I dati iniziali della fase 1-2 hanno mostrato – secondo Sanofi – due settimane dopo una seconda iniezione, una sieroconversione anticorpale neutralizzante nel 91%-100% dei partecipanti allo studio in tutti e 3 i dosaggi testati. Non sono stati osservati problemi di sicurezza e il profilo di tollerabilità è paragonabile a quello di altri vaccini Covid-19 non modificati a mRna”, sottolinea l’azienda.

“Siamo felici di vedere risultati iniziali positivi – afferma Jean-Francois Toussaint, global head of research and development, Sanofi Pasteur – Abbiamo fatto un salto impressionante in soli 17 mesi da quando abbiamo iniziato questo primo progetto di vaccino mRna. Oggi disponiamo di una piattaforma a mRna promettente che stiamo portando ad un livello successivo dello sviluppo, compreso il passaggio alla tecnologia con mRna modificato e contro altre malattie, inclusa l’influenza“.

Ma proprio oggi Le Monde dedica la prima pagina al declino della ricerca francese, un tempo tra i fiori all’occhiello del Paese. “Anno dopo anno – scrive il quotidiano parigino – la Francia si allontana dal gruppo di testa della ricerca mondiale. Pubblicazioni, finanziamenti, salari, equipaggiamenti: i sintomi e le cause di questo declassamento sono numerosi . Nel frattempo – avverte Le Monde – la Cina guadagna galloni di grande potenza scientifica”.

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